Quinta tappa della Dakar che offre una gara automobilistica con Peterhansel in fuga mentre tra le moto si vive una corsa incerta e spettacolare
La quinta tappa della Dakar offre uno scenario assolutamente straordinario; si tratta di una delle corse più belle e divertenti degli ultimi anni. Sicuramente una delle più incerte in assoluto.
La prima notizia è l’ennesimo errore in fase di navigazione di Carlos Sainz che perde altri minuti preziosi in classifica generale. Ma la seconda è che per una volta a tagliare il traguardo per primo non è il solito Nasser Al Attiyah: davanti a tutti c’è Giniel de Villiers con la Toyota. Un bel riscatto per il sudafricano, dopo un avvio piuttosto problematico che lo vedeva solo al 22esimo posto. Per De Villiers è la 17esima vittoria di tappa in carriera alla Dakar. Dopo di lui, a soli 58”, arriva sul traguardo di Al Qaisumah un altro sudafricano, il pilota della Century Brian Baragwanath protagonista di un finale in crescendo. Recupera anche Peterhansel, terzo con la X-Radi Mini. Ma l’obiettivo di Peterhansel era soprattutto quello di tenere a distanza Al Attiyah, solo quarto e Sainz, ancora in grande difficoltà
In classifica generale Peterhansel ha adesso 6.11” di vantaggio sul principe Al Attiyah; Sainz è terzo a 48.13”.
Brutto incidente per Henk Lategan: la sua Toyota ufficiale si ribalta e il sudafricano, al suo debutto alla Dakar, in bella evidenza nelle prime tappe, deve ritirarsi con una clavicola fratturata.
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Nella graduatoria delle moto a dominare è l’assoluta incertezza; a oggi sei vincitori in altrettante frazioni. L’ultimo della serie è l’argentino della Honda Kevin Benavides che si porta al comando di una classifica generale assolutamente imprevedibile con sei piloti in meno di dieci minuti. Benavides si ritrova dietro, rimonta, va in testa, cade, si ferisce al naso. Poi torna in davanti e non sbaglia più. L’argentino rifila 1’ a al cileno Cornejo Florimo, un giovanissimo outsider, molto aggressivo e veloce, e poco di più a Toby Price, alle prese con l’ennesima rimonta della sua Dakar. É tutto estremamente incerto: Benavides ha 2.31” di vantaggio su De Soultrait, che ieri aveva il pettorale oro, 3.42” su Cornejo Florimo (che balza dal nono posto al podio provvisorio) con Toby Price quarto. Ogni giorno cambia tutto.
Tra le cadute rilevanti quella del pilota Yamaha Adrian van Beveren che era malamente caduto in avvio di trasferimento; una brutta Dakar per la casa dei tre diapason che al momento può contare solo su Ross Branch, ottavo.
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Si allunga il divario nella classifica dei camion, sempre più dominata dal russo Sotnikov e dal suo Kamaz: sono 33’ di vantaggio adesso su Shibalov, anche lui Kamaz, che scavalca l’Iveco di Macik.
Tra i quad si riconferma l’argentino Cavigliasso (Yamaha YFM700), due vittorie e un secondo posto nelle ultime tre tappe, che gli valgono la riconferma al vertice della classifica generale con un margine più che rassicurante, 23.48” sul connazionale Andujar.
Con la sesta tappa la Dakar entra decisamente nel vivo: il tracciato si sposta di nuovo all’interno, in direzione ovest verso Ha’il: 448 km. di prova speciale dominata da sabbia e dune, la tappa probabilmente più dura e faticosa in assoluto per i motociclisti.
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