Il pagellone dei piloti della MotoGP. Da Vinales e Dovizioso a Morbidelli e Mir, la top 10 della stagione 2020
La stagione della MotoGP si è chiusa con nove vincitori diversi e quindici piloti sul podio almeno una volta. La frattura all’omero di Marc Marquez, fuori per tutto il 2020, ha aperto le porte alle novità. Joan Mir ha riportato la Suzuki in cima al mondo per la prima volta dal trionfo Kenny Roberts junior nel 2000. Danilo Petrucci ha vinto la prima gara per la Ducati a Le Mans, Franco Morbidelli è diventato il primo italiano sul gradino più alto del podio ad Aragon. Ha anche firmato la prima, storica, doppietta italiana in classe regina a Misano, insieme a “Pecco” Bagnaia. Vediamo il pagellone dei piloti: la nostra top 10 del 2020.
Vinales e Dovizioso, i rimpianti
10 Maverick Vinales
In una stagione complessa per i piloti Yamaha, che hanno vinto sette gare mancando però i titoli piloti e costruttori, il suo rendimento ha messo in luce le difficoltà della M1 del team ufficiale. Con la moto al meglio, “Top Gun” ha saputo essere veloce, come a Misano dopo la caduta di Bagnaia. Ma da allora ha chiuso in top-5 solo una volta in sette gare. Tra le immagini del 2020 resta il suo salto dalla moto con i dischi dei freni in fiamme in Austria.
9 Andrea Dovizioso
#GrazieDovi | Thank you, @andreadovizioso! We’ll never forget all the great moments that we have lived together in these eight years! You will always be part of our story! 💪🏼 Forza Dovi and #ForzaDucati pic.twitter.com/7poC3P4msW
— Ducati Corse (@ducaticorse) November 22, 2020
Non si mai trovato bene con le nuove gomme Michelin che hanno aggiunto grip. Lo stile di guida di Dovizioso non ha premiato più come nelle stagioni passate, nonostante il terzo posto in Spagna e la vittoria nella prima delle due gare al Red Bull Ring.
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MotoGP 2020: Quartararo e Nakagami
8 Fabio Quartararo
Dopo le due vittorie nei primi due GP senza Marc Marquez, Quartararo appariva come il candidato forte per il titolo. Ma la scarsa continuità della Yamaha M1 ha penalizzato il francese, che ha chiuso in top-5 in Spagna, vinto il GP Catalogna e pregustato il successo a Le Mans prima del diluvio. Ma il diciottesimo posto di Aragon, il suo peggior piazzamento in carriera, l’ha di fatto cancellato dalla lotta per il Mondiale
7 Takaaki Nakagami
決勝レース、5位でした!
激しいバトルの中、最後まで全力で攻めました!
良い形で最後を締め括れて良かったです👍🏼
応援ありがとうございました❤️Race – P5. I gave my best, I’m happy about today’s performance! It was hard battles! Thanks for all your support, you are the best ❤️ pic.twitter.com/M6bQXJnL6y
— Takaaki Nakagami (@takanakagami30) November 23, 2020
Insieme a Joan Mir, il giapponese è stato il più costante della stagione. Unico pilota a punti in tutte le prime dieci gare del Mondiale, pur senza un team ufficiale alle spalle, ha festeggiato la sua prima pole in MotoGP. Due i grandi rimpianti, Aragon e Valencia, quando la pressione ha avuto la meglio e il podio è sfumato. Non ha ottenuto piazzamenti in top-3, ma è comunque il miglior pilota Honda in classifica.
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MotoGP, la stagione di Miller, Oliveira e Rins
Quite possibly the greatest day of the @Tech3Racing's career so far! 🙌
Take a look back at the simply stunning Styrian GP! ⏪#AustrianGP 🏁 pic.twitter.com/IEe2HhYKCj
— MotoGP™🏁 (@MotoGP) December 30, 2020
6 Jack Miller
La pressione l’ha saputa affrontare Jack Miller, già certo della promozione nel team ufficiale dal 2021 prima ancora dell’inizio del Mondiale 2020. La sfortuna non gli ha dato tregua. A Le Mans, l’airbox ha risucchiato la visiera a strappo di Quartararo. Si è ritirato a Le Mans quando era in lotta per il podio, è caduto a Jerez, Binder l’ha atterrato ad Aragon. Eppure ha finito il Mondiale a sette punti dal terzo posto, garantendo con i piazzamenti negli ultimi due GP il titolo costruttori alla Ducati.
5 Miguel Oliveira
Miguel Oliveira, rimasto alla Tech3 nonostante fosse la prima scelta KTM per rimpiazzare Zarco, si è rivelato una delle sorprese della stagione. Il sorpasso in Austria all’ultima curva, con Pol Espargaro e Jack Miller larghi, è un’epifania. Nelle nove gare successive, si piazza sei volte in top-6. A Portimao firma pole e vittoria, fa la storia del Portogallo in MotoGP e si candida a un ruolo di primo piano tra gli outsider del 2021.
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4 Alex Rins
La caduta nelle qualifiche del primo gran premio, e la conseguente frattura alla spalla, hanno condizionato la corsa al titolo dello spagnolo. I 79 punti ottenuti nelle ultime sei gare, secondo bottino più alto dietro gli 81 di Morbidelli, hanno dimostrato pienamente il suo potenziale anche in vista della prossima stagione.
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MotoGP, il podio ideale del 2020
Thanks to @MotoGP for this 2020 season and congrats to @eneabastianini and @AlbertArenas75!
Gracias a #MotoGP por esta temporada y ¡enhorabuena a Enea Bastianini y Albert Arenas! pic.twitter.com/JDRb1I0OJ8— JoanMir36 (@JoanMirOfficial) November 22, 2020
3 Pol Espargaro
Il 2020 consacra Espargaro, punto di riferimento della KTM. Nonostante le vittorie di Binder e Oliveira, si è rivelato veloce e affidabile. Uno dei più costanti, come dimostrano i cinque podi e i due quarti posti nel corso della stagione.
2 Franco Morbidelli
Franco Morbidelli si è messo in luce e alla grande. Dopo un 2020 non facile, ha cambiato marcia. E’ passato dai 115 punti del 2019 ai 158 del 2020, frutto anche di tre vittorie e due secondi posti. Il titolo di vice-campione del mondo è il meritato risultato per un 2020 che lo eleva tra i grandi.
1 Joan Mir
Al secondo anno in MotoGP, Joan Mir ha gestito le tensioni di una stagione complessa e indecifrabile meglio di tutti. Ha sfruttato al meglio la moto più efficiente del gruppo, approfittato della caduta di Marquez e delle debolezze della Yamaha. Non gli resta che dimostrare il suo valore con il Cabroncito di nuovo in pista.