A distanza di tempo, Danilo Petrucci racconta cosa abbia scatenato i primi diverbi con il suo compagno di squadra in Ducati Andrea Dovizioso.
La convivenza tra due compagni di squadra non è sempre così semplice. Anche quando non si deve lottare per un’obiettivo simile, infatti, può subentrare un senso di rivalità e la voglia di primeggiare l’uno sull’altro, al punto tale da generare litigi che è poi difficile sanare. Una situazione che ricorda quanto accaduto in questa annata tra Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci in Ducati, dove hanno condiviso il box nel 2019 e 2020.
Emblematico è quanto accaduto poche settimane fa ad Aragon: il ternano, infatti, ha tolto al forlivese l’accesso al Q2, compromettendo così la sua prestazione in gara. Il tre volte vice campione del mondo aveva così attaccato duramente il collega in conferenza stampa, al punto tale da rinfacciargli quanto fatto per lui in passato. Un atteggiamento inaspettato visto che i due, nonostante qualche dissapore di troppo, sembravano essere legati da un rapporto di amicizia che, si pensava, non avrebbe portato a mosse di questo tipo in pista. Nonostante tutto, si pensava che il viaggio in aereo potesse essere l’occasione per arrivare a un chiarimento, ma anche quello non sembra esserci stato.
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Petrucci-Dovizioso, ad Aragon la svolta nel loro rapporto
Ora che la stagione è ormai conclusa le strade di Dovizioso e Petrucci sono destinate a prendere due direzioni diverse. Andrea non ha infatti rinnovato il suo contratto con la scuderia di Borgo Panigale e resterà ai box almeno nel 2021, mentre Danilo è pronto a iniziare la sua nuova avventura in sella alla KTM. La decisione del team di separarsi con il “Petrux” è arrivata con largo anticipo ma, paradossalmente, non è stata una mossa così negativa per il diretto interessato. Il pilota infatti ha compreso bene quali fossero le intenzioni della squadra e ha così continuato a correre con maggiore leggerezza, pur continuando a dare il massimo.
Anzi, potersi rimettere in discussione in una realtà in crescita come la KTM può rappresentare per lui un’occasione da sfruttare per dimostrare il suo valore. A distanza di mesi, è proprio il ternano ad analizzare con maggiore lucidità l’episodio incriminato ad Aragon: “Quello è stato un momento sicuramente difficile perché stava lottando per il Mondiale – spiega Petrucci – Purtroppo in Ducati è diventato evidente che si può essere amici in privato ma non in pista. Per me Andrea resta un pilota di prima classe e un bravo ragazzo. Dispiace per quello che è successo ad Aragon.”
“Andrea – prosegue Petrucci – mi ha supportato soprattutto sul piano mentale. Lui sopporta la pressione in modo eccellente. Ho cercato di copiare il suo atteggiamento e cercato di imparare da lui come si fa.”