Finalmente riaperto l’aeroporto di Jedda dopo le preoccupazioni della settimana scorsa; a poco a poco le scuderie della Dakar stanno arrivando
É durato una decina di giorni il lockdown in Arabia Saudita dopo la grande preoccupazione per la seconda ondata della pandemia, un timore che aveva portato il governo saudita a chiudere i varchi di tutti i propri aeroporti per i voli internazionali.
Dakar, si parte
Da due giorni invece il King Abdulaziz ha ripreso ad accogliere voli e ospiti: e quasi tutte le scuderie più attese della prossima Dakar, in partenza il 3 gennaio, sono arrivate. Un imponente lavoro logistico considerando il gran numero di iscritti e le tonnellate e tonnellate di materiale che stanno affollando lo scalo di Jedda. Si parla di 680 auto, 107 moto, 18 quad,, 44 camion, 15 prototipi ultraleggeri e un gran numero di mezzi tecnici. Solo per la produzione televisiva sono stati inviati oltre quindici container attrezzature.
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Roma senza copilota
Brutte notizie per Nani Roma: il due volte campione della Dakar, un trofeo con la KTM nel 2004 e uno in auto, con la Mini dieci anni dopo, è stato costretto a sostituire il suo co-pilota. Dani Oliveras infatti non ha superato i controlli ed è risultato positivo al momento del suo ultimo test. Non c’è il tempo materiale per lui per guarire e passare altri test. Quindi Oliveras è stato sostituito da Alex Wincocq che ha una considerevole esperienza alla Dakar, avendo fatto la sua prima apparizione nel 1999 come meccanico.
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Dodici giorni di deserto
La Dakar 2021, 43esima edizione, parte il 3 gennaio da Jedda e durerà dodici giorni attraversando in quasi 8mila chilometri di trasferimenti e prove speciali alcune piste del tutto sconosciute e imprevedibili. Confermate tutte le nuove misure di sicurezza: i giubbotti airbag obbligatori per i motociclisti, gli avvisi acustici che allerteranno i rider nei pressi di potenziali pericoli e zone di rallentamento, con limiti non superiori ai 90 km/h in settori particolarmente impegnativi.