Gran Bretagna, camion in coda a Dover: proteste e arresti, cosa succede

La situazione sta peggiorando ai confini con la Gran Bretagna per i mezzi pesanti a causa del Covid e delle nuove norme dettate dalla Brexit

Gran Bretagna
Sono sempre molto lunghe le code per uscire dalla Gran Bretagna (Getty Images)

In Gran Bretagna la seconda ondata del Covid ha inflitto danni molto pesanti costringendo il premier Boris Johnson a rigide contromisure. Lockdown, controlli, chiusura dei varchi aeroportuali con diversi paesi. Che a loro volta hanno chiuso l’accesso a chi arriva dal Regno Unito.

Gran Bretagna, varchi in tilt

Ma la situazione davvero preoccupante riguarda i varchi per i mezzi pesanti. Le prime code si erano concretizzate fin dal 22 dicembre ed erano aumentate in occasione della vigilia e di Natale. Al momento ci sono almeno cinquemila camion, la stragrande maggioranza sono autoarticolati di provenienza internazionali, che affollano il parcheggio mezzi pesanti del porto britannico di Dover.

Il porto è presidiato da oltre 1500 agenti e militari che devono controllare i documenti, verificare i carichi e con l’aiuto di personale specializzato provvedere a tutti i test necessari sul coronavirus.

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Tensione ai varchi

Non sono mancati momenti di forte tensione: anche se i camionisti sono stati aiutati con qualche pasto caldo e alcuni bagni chimici, ci sono state discussioni: e un paio di risse. I militari sono stati costretti anche ad alcuni fermi. Sul fronte opposto, a Calais, la situazione è ugualmente problematica. Ci sono oltre 1500 camion provenienti con i ferry dall’Inghilterra che devono essere controllati e cui conducenti devono essere sottoposti a test ma la situazione si sta a poco a poco snellendo ed entro domani si dovrebbe normalizzare.

Grande traffico anche attraverso l’Eurotunnel, che scorre sotto la Manica: “Un migliaio i  camion in movimento su entrambe le direzione, almeno altrettanti oggi e anche domani” dice la Getlink, la società che gestisce la galleria.

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Controlli a tappeto anche sul versante francese per dirigersi in Regno Unito (Getty Images)

Controlli sui due lati della Manica

I problemi si sono intensificati dopo che la Francia ha interrotto tutti i collegamenti provenienti dalla Gran Bretagna domenica per 48 ore nel tentativo di impedire al un nuovo ceppo di coronavirus, che stava esplodendo in Regno Unito, potesse arrivare in Francia. Situazione critica con quasi 10mila camion fermi sulla pista e nei parcheggi dell’aeroporto di Manston. Tantissime proteste e forti tensioni anche qui, con i camionisti furibondi perché non potranno fare ritorno a casa prima di domani.

I test intanto proseguono: stando agli ultimi dati sono stati effettuati più di 15mila tamponi in due giorni, un superlavoro anche per i laboratori e gli addetti dei servizi sanitari nazionali inglese e francese nonostante le feste. Ma la percentuale di positivi per fortuna è bassissima, non supera lo 0.7%.

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