Le drammatiche immagini del momento in cui Grosjean si mette in salvo dopo l'incidente (Getty Images)
Mentre prosegue l’indagine della FIA sull’incidente occorso a Roman Grosjean nel GP del Bahrein, ecco i primi dettagli dell’incidente secondo i periti
Arrivano le prime perizie rispetto al drammatico incidente occorso a Romain Grosjean nel corso del GP del Bahrain. La sua Haas si incastrò sotto il guard-rail dopo uno schianto con la Williams di Danil Kvyiat spezzandosi e prendendo fuoco.
In un gran premio contraddistinto da diversi altri episodi controversi, Grosjean riuscì a mettersi in salvo per miracolo scendendo al volo dalla macchina dopo 28” tra le fiamme che avevano avviluppato l’abitacolo della sua auto. Ricoverato in ospedale fu dichiarato fuori pericolo: la diagnosi parlò incredibilmente di qualche ustione, di ferite superficiali e di una forte contusione alle costole. Ma le immagini dello schianto di fatto furono di una estrema drammaticità.
Nel frattempo i periti continuano il loro lavoro per capire se e come poteva essere evitato lo schianto e quali siano state le caratteristiche dell’incidente. Nella prima perizia, acquisita dalla FIA, è stata ufficializzata la velocità della Haas al momento dello schianto, 221.8 km/h e la forza G dell’abitacolo di Grosjean al momento dello schianto: 5.3 G.
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La perizia, confortata dalle dichiarazioni di Herman Tilke, il progettista del circuito del Bahrain, parla di cause diverse ed imprevedibili, di fattori fuori controllo. Impossibile a quella velocità e con quella spinta cinetica evitare che l’auto si incastrasse sotto il guard-rail e che si spezzasse in due. Anzi… forse questo fatto è stato proprio quello che ha salvaguardato l’HALO e la vita di Grosjean. L’incendio è stata una conseguenza inevitabile ma tutti i dispositivi di sicurezza, sia quelli tecnici a bordo dell’auto che quelli umani (pompieri e steward) sono intervenuti in modo straordinariamente efficace e tempestivo.
“Paradossalmente – dice Tilke – una delle cause che poteva costare la vita a Grosjean erano proprio i dispositivi di sicurezza. Senza le cinture il pilota si sarebbe messo subito in salvo. Ma a quella velocità, senza le cinture e gli ancoraggi Grosjean, sarebbe morto nello schianto. L’unica cosa che avrebbe potuto attutire il colpo sarebbe stata una pila di pneumatici o di materiale contenitivo davanti al guard-rail. Ma questo non vale sempre e comunque: in altri incidenti abbiamo visto che questa soluzione diventa un danno”.
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Insomma… questa volta l’incidente di Romain Grosjean sembra davvero essere stato un danno contingente al rischio di una competizione sportiva estremamente pericolosa. Ma le conseguenze sarebbero state ridotte da dispositivi e interventi di sicurezza con il minore danno possibile.
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