Il drammatico incidente di Roman Grosjean avvenuto in Bahrain è stato uno dei ‘momenti televisivi’ più visti dell’anno: e ora viene studiato nei dettagli
Sono stati attimi interminabili di paura quelli che hanno contraddistinto l’incidente di Romain Grosjean in Bahrain, quando la sua Haas, dopo essere entrata in collisione con la Williams di Daniil Kvyat, si è schiantata contro la recinzione prendendo fuoco.
Ma come tutti gli incidenti che avvengono in Formula 1, l’indagine non finisce con l’analisi dei commissari che in poche ore devono stabilire le eventuali responsabilità di quanto avvenuto. Miracolosamente Grosjean è riuscito a saltare fuori di corsa dalla sua auto e a mettersi in salvo rimediando qualche ustione e poche ferite. Un mezzo miracolo.
L’incidente è ancora sotto la linea di ingrandimento degli ingegneri che sono specializzati in infortunistica e che studiano ogni schianto, soprattutto quelli che hanno per protagonisti piloti di auto da corsa, per capire come riuscire a garantire ancora maggiore sicurezza a chi corre.
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L’incidente di Grosejan in questi giorni è sotto analisi di decine di ingegneri che stanno rielaborando tutto dello schianto. La velocità dell’auto al momento dell’incidente, il punto dell’impatto, le conseguenze sulla vettura che al momento dello schianto si è letteralmente spezzata in due. E tutto questo è stato rielaborato in un modello video in tre dimensioni.
Tre i dettagli fondamentali che l’animazione riesce ad evidenziare: come l’HALO (l’aureola, l’abitacolo protetto che ha salvato la vita a Grosjean), ha spinto le lamiere del guardrail verso l’alto proteggendo l’abitacolo. Come l’auto si è spezzata compromettendo il comparto di batterie e combustibile oltre all’evidenza di ogni singolo punto di impatto.
Grosjean, che è sempre rimasto cosciente, è riuscito a liberarsi agli ancoraggi delle cinture di sicurezza saltando fuori dall’auto 28” esatti dopo il primo impatto, resistendo in apnea tra le fiamme e il fumo altamente tossico dell’incendio che si stava sprigionando.
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Grosjean se l’è cavata con un grande shock. Sono bastati pochi giorni di ospedale per curare ustioni alle mani e alle caviglie e una gran botta allo sterno con le costole danneggiate. Ma di fatto il modo in cui è uscito dall’auto e i tempi dei soccorsi sono stati un autentico miracolo.
Un’animazione video tridimensionale meno drammatica rispetto alle immagini proposte e riproposte live dalle televisioni di mezzo mondo ma che forse aiuterà a capire come si potrà rendere ancora più sicuro l’abitacolo dei piloti di Formula 1.
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