Briatore e il caso Rolls Royce: spunta il sosia ma l’imprenditore non ci sta. Non era stato l’ex capo della Benetton a bloccare il traffico ma Luigi Proietti, una sua copia identica
Pochi giorni fa Flavio Briatore si è ritrovato inconsapevolmente coinvolto in un problema di traffico a Milano. Stando all’iniziale ricostruzione dei fatti, un’auto di proprietà dell’imprenditore avrebbe ostruito il passaggio di un tram in corso Magenta, in pieno centro cittadino. Peccato però che l’ex manager di Formula 1 non c’entrasse niente. Il fatto era stato immediatamente smentito dallo stesso Briatore su Instagram, sottolineando come la Rolls Royce in questione non appartenesse a lui. Oggi finalmente è stato svelato l’arcano. Un presunto “sosia” di Briatore (due vere gocce d’acqua) ha causato il danno alla viabilità meneghina, bloccando tutti per qualche minuto.
In un’intervista a Leggo.it, Luigi Proietti ha raccontato come sono andate le cose. L’uomo di 61 anni, che di professione fa il gallerista d’arte, si era trovato costretto a parcheggiare velocemente per svolgere alcune commissioni urgenti. Dopo alcuni colpi di clacson è uscito dal negozio ritrovandosi in mezzo ad un piccolo caos, con tanto di tram impossibilitato a passare.
“Non era stato Briatore a creare il danno a Milano ma io! Chiedo scusa a tutti se per 4 minuti ho bloccato il passaggio ma stavo andando davvero di corsa”.
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Oltre alla forte somiglianza, Luigi Proietti e Flavio Briatore hanno anche altro in comune ovvero una splendida Rolls Royce. Quella del gallerista d’arte, però, è un 6.700 di cilindrata immatricolata nel 2010, mentre il proprietario del Billionaire ne ha una molto più recente.
“Succede di continuo che mi scambino per Briatore – sottolinea il “sosia” – ma io nemmeno lo conosco di persona. Dopo quello che è successo a Milano mi ha chiamato perchè un amico in comune gli ha dato il mio numero. E’ stato molto cordiale. Siamo diventati quasi amici e mi ha invitato nel nuovo locale che sta aprendo a Riad per esporre le mie opere d’arte”.
“Ora mi cambierò il colore dei capelli e forse il look, in modo da evitare nuovi disguidi”, conclude Proietti. Alla fine quindi Briatore aveva ragione e non c’entrava davvero nulla.
A Briatore la storia non è andata giù, soprattutto per come è stata trattata da alcuni media. Con un nuovo post sul proprio profilo Instagram, l’imprenditore ha ribadito la sua contrarietà al fatto che non sarebbe stata pubblicata la sua smentita da parte di quelle testate che per prime avevano dato la notizia. Un pensiero il suo molto articolato con riflessioni che vanno ben al di là del caso di cronaca in questione.
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