Il 20 dicembre 1992 Ayrton Senna prova una Chevrolet del team Penske. Potrebbe seguire Mansell in IndyCar, scrivono i giornali allora
Ayrton Senna come Nigel Mansell. I tifosi della Formula 1 hanno temuto che il brasiliano potesse decidere, come il Leone, di cambiare serie e continente per la stagione 1993.
Il 20 dicembre del 1992, infatti, effettua un test con la Chevrolet del team di Roger Penske che partecipa all’IndyCar. Senna è ospite di Emerson Fittipaldi, che fa parte del team, e sale in macchina al Firebird Motorsports Park di Phoenix.
Non ne ha mai guidata una, ma in 26 giri riesce a dimostrare ancora una volta tutto il suo talento nella guida. “E’ divertente, è impressionante come si riesce a portare velocità in curva tenendo la macchina centrata” ha detto Senna, che ottiene un tempo vicino a quello di Fittipaldi.
Dan Luginbuhl, portavoce del team, si affretta a spiegare che alla base del test non c’è alcuna intenzione di Senna di passare all’IndyCar, ma una volta che la notizia si diffonde, la domanda rimane nelle pagine sportive dei giornali. “Almeno posso dire di averne provata una prima di Mansell” scherza Senna a proposito del britannico che a fine 1992 ha annunciato l’addio alla F1 e l’accordo con il team Newman-Haas per la stagione 1993 dove avrebbe preso il posto di Michael Andretti.
Nel giorno di Santo Stefano del 1992, il dubbio viene ancora a Mike Harris dell’agenzia Associated Press. Harris racconta che Senna, in una conferenza stampa telefonica, ha ringraziato Fittipaldi per avergli permesso di provare la macchina. “Era il mio idolo da bambino, ha aperto la strada a tanti brasiliani in Formula 1 prima e in IndyCar poi” ha spiegato.
Fittipaldi conferma. “E’ un po’ che ne parliamo” rivela. “Un mese fa, a cena, durante la mia ultima visita in Brasile, gli ho detto: Perché non vieni a Phoenix? Vedi la macchina, magari la provi’. Ho chiamato Roger da Sao Paulo, lui era un po’ preoccupato delle reazioni sulla stampa. Ma ha capito la situazione, ha parlato con Ayrton e ha reso la cosa possibile”.
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Senna conferma di non avere un accordo per il 1993 con il team Penske. Ma gli appassionati di Formula 1 qualche motivo per dubitare della sua presenza al via del Mondiale 1993 lo conservano. Intanto, il team Penske deve sostituire Rick Mears, la stella della scuderia che una settimana prima ha annunciato l’addio alle corse, sorprendendo tutti. Di Senna si parla anche come pilota “a gettone”, magari per la 500 miglia di Indianapolis e per qualche altra gara. Il brasiliano non cancella affatto i dubbi degli appassionati di Formula 1.
“Ho la mente libera in questo momento, valuto tutte le possibilità per il mio futuro” dice. “Non sono sotto contratto con alcun team, non ho preso impegni con nessuno. Sto seriamente considerando quale sia la scelta migliore per il 1993. Tra le possibilità c’è prendermi un anno sabbatico, come c’è il passaggio in IndyCar”.
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Senna infatti, dopo il quarto posto per lui deludente nel 1992, avrebbe voluto accordarsi con la Williams che però ha ingaggiato Prost di ritorno dall’anno sabbatico. E il Professore ha imposto il veto sull’arrivo di Senna. Il brasiliano ripiegherà alla fine su un ingaggio a gettone in McLaren.
Sarà il suo ultimo anno con la scuderia che l’ha reso grande, scandito dal “lap of goods”, il primo sotto la pioggia a Donington. Ma è Prost a vincere il Mondiale, Senna a fine anno andrà in Williams. E troverà la morte ad aspettarlo alla curva del Tamburello a Imola.
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