Il mercato dell’Auto crolla nuovamente. Nel mese di Novembre registrato un nuovo pesante segno negativo in Europa
Il mercato dell’Auto continua a soffrire degli effetti della pandemia da Covid-19, tra crisi economiche e lockdown più o meno generali. In Italia la vendita di automobili ha subìto un brusco rallentamento dopo la fine dell’ecobonus, soprattutto nella fascia tra 90 e 110 g/km. Ma è in tutta Europa il problema, considerato come nel mese di novembre un altro pesante passivo si è registrato. Un -13,5% che porta il saldo negativo – rispetto al 2019 – ad oltre il 25% in meno.
L’Italia, dicevamo, ha contenuto le perdite, anche se il -8,3% è notevole. Ed il nostro Paese ha anche un primato decisamente negativo. La media delle auto sulle nostre strade è di ben 11 anni, e la tendenza è in aumento rispetto agli altri Paesi del Vecchio Continente. Il tutto a danno dell’aria e della qualità della stessa, considerato come circolino veicoli più inquinanti rispetto alle nuove norme. “Il governo approvi nuovi incentivi nella Legga di Bilancio – le parole del Direttore Generale dell’associazione della Case automobilistiche estere Andrea Cardinali – perché va rinnovato il parco auto, pena il vedere veicoli inquinanti sempre più“.
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L’Italia, dicevamo, ha registrato un calo dell’8% rispetto a 12 mesi; un calo inferiore al 10%, però, unica insieme alla Germania (-3%) tra i Paesi con un mercato Auto principale. Malissimo il Regno Unito con il primato negativo del -27,4%, seguito a stretto giro dalla Francia a -27%. Male anche la Spagna con il 18,7% in meno di immatricolazioni.
Se consideriamo il mercato dallo corso gennaio, l’Europa ha perso il 26,1% di immatricolazioni rispetto al 2019. La Germania limita i danni con il -21,6%, seguita dalla Francia (-26,9%) e dall’Italia (-29%). La Gran Bretagna è oltre il 30% (30,7) così come la Spagna (-35,3%).
Tra i grandi marchi, Audi registra un positivo dell’1,1% ed è l’unico, insieme alla Jeep (+15,6%) che risolleva FCA fino a farla chiudere con un -4%. La Toyota contiene notevolmente i danni (-1,9%), mentre Mitsubishi, Mazda ed Honda fanno segnare una vera e propria voragine, con perdite oltre al 30%.
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