DPCM Natale, Italia verso la Zona Rossa: lo scenario fino al 6 gennaio. Per prevenire l’arrivo di una terza ondata, il Governo dovrebbe correre ai ripari con nuove misure
Si stanno avvicinando le festività natalizie e il Governo cerca di correre ai ripari per evitare l’arrivo di una terza ondata. La pandemia di coronavirus sta facendo registrare numeri ancora piuttosto elevati, soprattutto nelle Regioni appartenenti alla Zona Gialla. In queste zone il calo dei contagi è stato “solo” dell’1%, contro il 30% delle Zone Rosse. Ecco quindi che per le prossime settimane, fino alla Befana, l’idea è quella di bloccare tutto il territorio nazionale, ripristinando un lockdown moderato. Natale, Capodanno e prefestivi da trascorrere a casa e con spostamenti previsti solo per necessità.
A confermarlo è stato il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri (Pd), all’interno della trasmissione “Radio anch’io” su Rai Radio1.
‘‘La cosa più probabile sarà quella di ripristinare una Zona Rossa generica per tutti i giorni festivi e prefestivi. La riflessione che stiamo facendo è di bloccare gli spostamenti, se non per urgenze, il 24, 25, 26, 27, 31 e l’1, 2 e 3“.
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Mauri ha confermato come il Governo dovrebbe decidere le misure da adottare nel periodo natalizio entro oggi, in modo da dare a tutti il tempo necessario per organizzarsi. Rimarranno le solite “necessità” per cui sarà consentito spostarsi, per i motivi di lavoro, salute e spese al supermercato.
“Nei casi di necessità rientrano anche quelli di assistere le persone anziane non autosufficienti. Se però uno ha due genitori di 70 anni pienamente autonomi è evidente che non rientra in questo caso”, ha detto aggiunto il viceministro.
“Decideremo nelle prossime ore con l’intento di salvaguardare la sicurezza delle persone. Il ministero della Salute ha proposto misure più severe per Natale, realizzando una sostanziale Zona Rossa su tutto il territorio nazionale“. A sottolinearlo è stata Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ospite alla trasmissione di Radio Capital ‘The Breakfast Club’.
Fra poco ne sapremo di più, ma quasi sicuramente sarà necessario rispolverare le famose autocertificazioni per uscire di casa fino alla Befana.
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