La Red Bull di Verstappe, vittoriosa ad Abu Dhabi (Getty Images)
C’è ancora molto mistero intorno al nome che affiancherà Max Verstappen nella stagione di Formula 1 2021 alla Red Bull
Se le squadre per la prossima stagione 2021 di Formula 1 sono ormai praticamente già fatte, e manca solo la notizia del rinnovo di Lewis Hamilton (che stando alle dichiarazioni di ieri del pilota sembra ormai vicinissimo), l’unica casella vuota riguarda ormai la Red Bull
Di fatto una decisione non è stata ancora presa e il nodo del pilota che dovrà affiancare Max Verstappen, vincitore ad Abu Dhabi al termine di una prova straordinaria, è ancora tutto da chiarire. Le opzioni sono diverse: da una parte il collaudato Nico Hulkenberg, pilota che piace a Helmut Marko e che ha già una discreta esperienza in Formula 1 dopo che quest’anno ha sostituito Sergio Perez quando il messicano aveva contratto il Covid.
La seconda possibilità è il rinnovo di Alexander Albon che ha chiuso il Mondiale al settimo posto con 105 punti in classifica, una possibilità che piace anche allo stesso Verstappen. Ma l’opzione più affascinante è rappresentata proprio da Sergio Perez, libero da ogni impegno con la Racing Point con cui aveva un contratto di un’altra stagione e che gli ha preferito l’ex campione del mondo Sebastian Vettel.
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La decisione, questo punto, spetta ad Helmut Marko. O, più propriamente, a Dietrich Mateschitz, 76 anni, il fondatore e proprietario dell’impero Red Bull. Un imprenditore decisionista e geniale, famoso per l’autorevolezza con la quale cerca sempre di imporre le proprie scelte in ambito sportivo.
Dietro molte decisioni nell’ambito delle competizioni nelle quali la Red Bull investe, dal calcio al motociclismo alla Formula 1, c’è proprio il pensiero di Matceschitz. Cui in queste ultime ore non deve essere sfuggito il sentimento popolare nato in Messico dove è in atto una vera e propria ‘ritorsione’ contro la Red Bull. Sui social i fan messicani minacciano uno sciopero bianco: o la scuderia mette Perez o in Messico la casa degli energy drink può anche chiudere.
Quello messicano è uno dei mercati mondiali più importanti per la multinazionale, che d’altronde aveva assunto Alexander Albon proprio come testimonial per la Thailandia e sud-est asiatico, un altro dei mercati di punta. Insomma una strategia di marketing da studiare con attenzione e che sarà svelata, probabilmente, solo nelle prossime ore.
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