Davide Brivio archivia la splendida vittoria Suzuki nel mondiale MotoGP fuori pronistico e ripensa al momento peggiore della scuderia
Il Motomondiale vinto dalla Suzuki al termine di una stagione straordinaria e culminata con la vittoria di una clamorosa doppietta, il titolo piloti di Joan Mir e quello scuderie, è l’unica cosa che conta. Ma Davide Brivio non dimentica da dove la Suzuki è partita.
Suzuki, una lunga corsa
Davide Brivio, responsabile del Team Ecstar Suzuki, riparte dall’inizio della sua esperienza nel team che iniziava con presupposti fallimentari. Brivio ne ha parlato con Motorsport.com ricordando da dove il team è partito: “Eravamo molto preoccupati perché la situazione era davvero molto difficile, abbiamo lavorato tanto e non avrei mai pensato che quest’anno potessimo ad arrivare a un risultato così importante”.
La Suzuki aveva lasciato la MotoGP alla fine della stagione 2011 a causa di problemi finanziari. Era stata convinta a tornare nel 2015 ma il primo test con la GSX-RR al Gran Premio di Valencia, ultima tappa del Mondiale 2014 con Randy de Puniet, era stato disastroso. Due motori rotti…
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Per cominciare, motori rotti
“Come tutte le scuderie inserite come jolly avevamo tre motori – ricorda Brivio – al momento di partire per la gara ne era rimasto uno solo. Altri problemi nel corso della prima stagione, altri motori rotti. Abbiamo scoperto di avere un problema elettronico che stava letteralmente spaccando i motori. Se fossimo stati costretti a usare la moto di scorta saremmo partiti dalla pitlane perché avevamo dovuto ricorrere al motore extra. Quando gli ingegneri hanno risolto il problema, è stato il primo passo in avanti. E da lì le cose sono solo migliorate”.
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Un anno storico
La vittoria arriva in un anno particolare: cento anni di vita della Suzuki, sessantesimo anniversario del brand giapponese nel mondo delle corse. “Il trionfo di quest’anno non poteva arrivare in un momento migliore – ammette Brivio – nemmeno uno sceneggiatore avrebbe potuto pensare una trama del genere. Abbiamo vinto il Mondiale più bello, nell’anno più difficile e nel modo più straordinario possibile, con una grandissima rimonta. Riconfermarsi non sarà facile…”