Dopo il terzo intervento, Marc Marquez è ora alle prese con un’infezione: dalla Germania ipotizzano uno scenario allarmante con possibile osteomielite
Osteomielite: è l’ultimo, inquietante, allarme sulle condizioni di Marc Marquez. Il pilota spagnolo pochi giorni fa si è sottoposto al terzo intervenuto chirurgico all’omero dopo la caduta nella prima gara del 2020 a Jerez. Una scivolata che è costata la stagione al pilota, un incubo che sembra non essere ancora finito. L’ultima, allarmante, ipotesi arriva dalla Germania ed a parlarne è ‘Speedweek’: possibile osteomielite. Tutto nasce dall’ultimo comunicato della Honda che racconta di una infezione successiva alla terza operazione e che è attualmente curata con antibiotici.
Come spiegato sul portale tedesco, quanto influenzerà il recupero del campione questa infezione non lo sanno neanche i medici che devono però valutare se Marquez è alle prese con una osteomielite. In questo caso, infatti, il ritorno in pista diventerebbe secondario rispetto alle condizioni di salute.
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Marc Marquez, ipotesi Osteomielite per il pilota spagnolo
Come riporta Speedweek, dovesse essere davvero osteomielite come temono i medici, Marc Marquez si troverebbe davanti un periodo di cure prolungate con antibiotici. L’osteomielite è un’infammazione dell’osso e del midollo osseo: solitamente la sua causa è da ritrovare in un’infiammazione batterica.
Nel caso del pilota Honda, la cura prevista è una terapia antibiotica intensiva per via endovenosa che può anche durare mesi e produrre gravi effetti collaterali. Inoltre, come supplemento di cura potrebbe essere prescritta anche l’ossigenoterapia iperbarica.
Dovesse trattarsi davvero di osteomielite come ipotizzano in Germania, l’obiettivo dei medici sarebbe ovviamente contenere l’infezione in tutti i modi, anche perché lo scenario peggiore sarebbe rappresentato da una resistenza alla terapia che potrebbe rendere necessaria un’amputazione. Uno scenario davvero da incubo quello presentato da Speeweek. La speranza è che i timori si rivelino infondati e che il pilota possa uscirne il prima possibile.
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