Valentino Rossi ha raccontato come Yamaha lo abbia convinto a rimanere in MotoGP dopo il biennio nero in Ducati
La Yamaha è apparsa come un’ancora di salvezza, come un ritorno sicuro dopo due anni in tempesta. Valentino Rossi ha ammesso di essere stato vicino a lasciare la MotoGP dopo i due anni in Ducati, i più difficili della sua carriera, segnati da tre podi e da un’infinità di problemi.
Il Dottore ha concluso la sua esperienza nel team ufficiale Yamaha con il GP Portogallo a Portimao, ma non il legame con la casa giapponese visto che passerà nel team Petronas nel 2021, sempre in sella a una M1. Riflettendo sul suo più bel ricordo legato alla Yamaha, Rossi ha citato proprio l’offerta da parte dell’allora boss Lin Jarvis che gli ha allungato la carriera.
“Ho tanti bei ricordi” ha detto, “già dal 2004 quando abbiamo abbiamo portato il nostro team e il capo della crew Jeremy Burgess lavorava con Masao Furusawa. Ma quel che ricordo con più affetto sono le conversazioni a fine 2012 con Lin Jarvis, che mi ha assicurato un’altra chance con il team ufficiale dal 2013. Per questo, sarò sempre grato alla Yamaha. Senza quell’offerta, avrei lasciato il mondo delle corse”.
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Valentino Rossi, i grandi momenti in Yamaha
Rossi ha vinto altre sette gare da allora, l’ultima ad Assen nel 2017. Ha vissuto un’ultima stagione difficile, in cui ha dovuto anche saltare il doppio appuntamento di Aragon per aver contratto il Covid-19.
In un Mondiale largamente da dimenticare, Rossi ha comunque qualcosa di buono da salvare, come il primo dei due GP a Misano, nonostante il sorpasso subito all’ultimo giro da parte del futuro campione del mondo Joan Mir. “Ma Franco Morbidelli è andato sul podio con pecco Bagnaia, e in Moto2 al primo e al secondo posto sono arrivati Luca Marini e Marco Bezzecchi. E’ stato un gran giorno per tutta la mia Academy” ha detto.
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