Lewis Hamilton ha parlato dell’esperienza del 2020, di come la Formula 1 dentro la bolla lo abbia cambiato.
Sei mesi in una bolla, per preservare la salute e portare a termine l’inseguimento a Michael Schumacher. Ma è bastato abbassare la guardia anche per poco, incontrare per la prima volta persone esterne al mondo dei gran premi, e il Covid-19 ha messo di fronte anche Lewis Hamilton di fronte alla devastante natura del virus. “Per favore, proteggetevi, perché non si è mai troppo prudenti in questi tempi difficili”, ha detto.
Il britannico, si legge sulla Gazzetta dello Sport, ha definito questo Mondiale come il più difficile della sua carriera. Convivere con la paura, con il timore del contagio, in un’atmosfera molto lontana a quelle a cui è abituato Hamilton, icona mondana e di stile, gli hanno aperto gli occhi. “Ho capito quanto sia importante la famiglia” ha detto, “non tornerò a fare la vita di prima”.
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Hamilton ha molte anime. Non c’è solo il campione che batte tutti i record. Non c’è solo la rockstar che si dedica alla musica e vorrebbe recitare in un film. C’è un uomo ambizioso, affamato e disciplinato, che ha rispettato tutti i protocolli definiti dalla Mercedes per ridurre al minimo i contatti, aiutato da Angela Cullen: fisioterapista, dietologa, aiutante.
Un uomo abituato costantemente a interrogarsi su se stesso, motivato a rendere migliore il mondo di cui è simbolo. Il sette volte campione del mondo, considerato una macchina perfetta per la Formula 1 ibrida al volante della monoposto più perfetta dell’era contemporanea, si è molto riavvicinato al padre Anthony.
I due infatti si erano allontanati per divergenze sulla gestione della sua carriera. Adesso giocano anche a tennis insieme, con uno stile non esattamente all’altezza di Wimbledon, e non parlano d’affari. Si confidano, come i padri e i figli. “Gli devo tutto” ha scritto il britannico su Instagram, “mi ha insegnato a credere in me stesso, così ogni sogno si può avverare”.
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