GP Bahrain, i grandi duelli, le vittorie simbolo, gli incidenti e le delusioni che hanno fatto la storia in F1
Il GP Bahrain, entrato in calendario nel 2004, ha offerto emozioni, duelli, grandi vittorie, gioie e delusioni. E’ il teatro della vittoria numero 49 di Sebastian Vettel, nel 2018 in Ferrari, e del rimpianto di Charles Leclerc avviato un anno fa al suo primo successo in F1 prima di un guasto che rovina il sogno sul più bello.
La storia comincia con un gran premio significativo solo per l’esito, l’unico successo nel deserto di Michael Schumacher, a cui nel 2014 è stata intitolata la prima curva.
Nel 2006, Schumacher impegna fino all’ultima curva il campione del mondo Fernando Alonso, il suo grande rivale per tutta quella stagione. Il duello vede il tedesco, partito in pole, davanti fino alla seconda sosta ai box. Poi però Alonso dimostra tutta la sua velocità e l’assenza di ogni timore nella ricerca del limite proprio alla prima curva. E da lì fino al traguardo.
Nel 2007, Alonso vive una stagione complessa in McLaren con Hamilton. L’anno successivo, alla terza gara del Mondiale, la rivalità esplode di nuovo. Il britannico, rimasto in McLaren, sperona Alonso tornato in Renault. Dopo la gara, però, i due minimizzano e spengono i possibili accenni di polemica.
Nel 2009 la Toyota, che a fine stagione avrebbe lasciato la Formula 1, occupa tutta la prima fila. Ma la strategia del team, che sceglie per i due piloti le gomme dure per allungare lo stint centrale, è un harakiri. Jarno Trulli finisce solo terzo, dietro Jenson Button e Sebastian Vettel; Timo Glock scivola settimo.
Alonso è di nuovo nella storia del gran premio nel 2010. E’ la sua prima gara in Ferrari, e non potrebbe andare meglio. L’asturiano vince al debutto per il Cavallino, anche grazie ai problemi al motore di Sebastian Vettel, e apre una promettente doppietta con Felipe Massa.
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Ma nella storia senza lieto fine di Alonso in Ferrari c’è anche l’edizione 2013, che conclude all’ottavo posto dopo la rottura dell’ala mobile. Due soste ai box non risolvono il problema, e lo spagnolo deve condurre tutta la gara senza poter aprire il DRS.
L’anno successivo, nel deserto del GP Bahrain si accende la rivalità interna in Mercedes tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, che comunque riesce a resistere. I due festeggiano con una gioia condivisa che ricorda più i primi tempi della loro amicizia nei kart e non certo il finale del triennio trascorso da compagni di squadra.
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Il duello interno in Mercedes quell’anno è derivato anche dall’ingresso della safety car. E’ dunque la conseguenza della mossa azzardata di Pastor Maldonado, allora alla Lotus, che fa ribaltare la Sauber di Esteban Gutierrez e sarà penalizzato per il successivo gran premio.
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