Casey Stoner e la malattia: l’ex campione MotoGP rivela le sue condizioni

Casey Stoner rivela le sue condizioni, dopo che, nel 2018, gli fu diagnosticata la sindrome da stanchezza cronica.

Casey Stoner
(Foto: Getty)

Un periodo complicato, quello che da due anni a questa parte sta vivendo Casey Stoner. Tali circostanze non riguardano l’ambito dei motori, bensì la salute. Infatti, l’australiano soffre di sindrome da stanchezza cronica, diagnosticatagli nel novembre del 2018, che, come suggerisce il nome, non gli consente di svolgere le normali attività quotidiane con lo sprint a cui eravamo abituati quando lo vedevamo scendere in pista.

A spiegare le sue attuali condizioni è stato il diretto interessato, in un’intervista alla testata spagnola El Mundo. La situazione, purtroppo, non lascerebbe presagire sviluppi positivi, almeno nel breve tempo, come sostiene l’ex pilota MotoGP. “Ho scoperto di soffrire di sindrome da stanchezza cronica nel 2018 – spiega – Da mesi sentivo che il mio fisico si stava deteriorando: mi allenavo e quando finivo mi sentivo distrutto“.

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Casey Stoner: “La sindrome di cui soffro è incurabile”

Casey Stoner
(Foto: Getty)

Inizialmente, Stoner pensava che potesse bastare continuare ad allenarsi duramente, per poi scoprire che si trattava del metodo sbagliato. Al momento, non esisterebbero ancora le cure necessarie per sconfiggere la malattia, che lo sta progressivamente “distruggendo”, ha affermato il due volte campione mondiale“Quando ci sono belle giornate, gioco con le mie figlie o a golf, ma poi resto esausto per diversi giorni“.

Il 2020, in particolare, è stato un anno molto difficile, i cui primi sei mesi li ha trascorsi tra il letto e il divano, impossibilitato a uscire di casa per andare a pesca o giocare a golf. La moto, infatti, sembrerebbe ormai un lontano ricordo, in quanto richiederebbe uno sforzo fisico eccessivo. Motivo per cui, dal 2018 ad oggi, è riuscito a montare in sella solamente due volte.

Infine, l’ex rider Ducati e Honda ha concluso l’intervista dichiarando che le speranze di miglioramento sono davvero poche: “Ad oggi, non esiste una cura. Varie case farmaceutiche ci stanno lavorando, ma è un disturbo che difficilmente viene diagnosticato. Spesso, viene confuso con il virus Epstein-Barr, che ha sintomi simili, ma che è curabile. Perciò non so come potrò migliorare“.

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