Lewis Hamilton non è solo un grande campione, ma anche un personaggio a 360 gradi quando si trova al di fuori dei circuiti.
Lewis Hamilton è entrato certamente nella storia della Formula Uno grazie a questa ennesima grande stagione che gli ha permesso di arrivare a quota sette titoli mondiali al pari di Michael Schumacher, che aveva già superato per il numero di vittorie ottenute nel Circus. Il campione del mondo è però anche un personaggio piuttosto particolare al di fuori dei circuiti, che non esita a mettere in atto anche comportamenti anticonformisti. Proprio in questa annata lui è stato uno dei portavoci del “Black Lives Matter“, l’inno contro al razzismo in cui ha trascinato altri colleghi, oltre ad avere raccontato di nutrire il suo cane, che lo segue appena è possibile, solo in modo vegano.
Ma questo non è certamente tutto. Il pilota Mercedes ha da poco rilasciato un’intervista a un ristretto numero di giornalisti, in cui ha rivelato alcuni lati nascosti di sè. È stato lui stesso a rivelare di praticare la meditazione, un momento che gli permette di prepararsi al meglio alle gare e di essere concentrato. E visti i risultati, il metodo sembra funzionare davvero.
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Hamilton si racconta: la meditazione lo aiuta a dare il massimo
“Ho iniziato da qualche tempo a praticare la meditazione, inizialmente ero dubbioso, ma si è rivelata un’esperienza importante anche per ottenere i risultati in pista. Questo mi permette di conoscere meglio me stesso e di capire come reagisco ale varie situazioni. Angela Cullen, la mia trainer e assistente, si sta rivelando fondamentale in questo processo, lavorare con lei mi fa stare bene e ci troviamo perfettamente anche se, ovviamente, non appena è possibile, lei torna a casa dalla sua famiglia“.
Questo ha permesso a Lewis di guardare con maggiore serenità al futuro: “Ho iniziato a correre quando avevo solo otto anni, questa è la mia vita, è difficile vedermi in una veste diversa, mi considererò sempre un pilota anche quando avrò smesso. Io sono comunque umano, chi mi conosce bene lo sa. Mi piace andare al mare e riflettere su quello che ho, di cui sarò sempre grato”.
Per quanto il mondo delle corse sia importante, Hamilton non dimentica di pensare anche a chi è meno fortunato: “Ci sono anche altre cose a cui pensare e che non voglio trascurare. È importante non dimenticarsi di chi ha bisogno e aiutarli. Dare a una mano anche a un solo bambino è importante. Ho fatto qualcosa anche per non fare sentire solo un ragazzo che soffre di depressione. Nel mio piccolo faccio il possibile, anche dare sostegno a una persona in difficoltà è importante” – ha concluso.
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