A Capriate San Gervasio (Bergamo), alcuni imprenditori della zona hanno lanciato un messaggio di solidarietà a tutte le famiglie colpite dal Covid-19: 89 autobus sono stati disposti in modo da creare un cuore.
Dall’inizio dell’emergenza ad oggi, sono oltre 46mila le persone che hanno perso la vita a causa del Covid-19. Una profonda ferita per l’Italia che non sarà mai risanata. Inimmaginabile il dolore dei famigliari delle vittime che a causa delle misure di prevenzione non hanno potuto dire addio ai propri cari. In un clima di totale sconforto, però, c’è chi fortunatamente ha voglia di accendere una scintilla di speranza, rivolgendo un pensiero a chi in questo momento vede solo buio. L’esempio va a degli imprenditori del settore dei trasporti, nello specifico titolari di aziende di autobus della Lombardia, che hanno deciso di lanciare un messaggio di enorme solidarietà. Nel parcheggio di un parco divertimenti, con 89 bus hanno ricreato un cuore di proporzioni mastodontiche.
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I conducenti dei bus, con i loro mezzi, hanno voluto lanciare un messaggio di speranza alle famiglie sconvolte dal Covid-19 ed al contempo di sollecito alle Istituzioni che, a loro avviso, avrebbero lasciato indietro un settore fortemente colpito dall’emergenza. Questi i motivi che hanno spinto dei titolari di aziende di trasporto su gomma al gesto di raffigurare un cuore con 89 pullman.
Nella mattinata di ieri, martedì 17 novembre, all’interno del parcheggio del parco avventura di Leolandia a Capriate San Gervasio è stato organizzato l’evento “Un cuore di autobus” patrocinato dalla Provincia di Bergamo. Il luogo non è stato scelto solo per la sua disponibilità di spazi ma anche per porre l’attenzione su un altro mondo abbandonato, quello dei parchi divertimento.
Una circostanza rappresentata da Giuseppe Ira, Presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani e di quello di Leolandia. A suo avviso tanto le attività come la sua, quanto quella dei bus turistici, hanno subito un duro colpo. Non sarebbero stati, infatti, adeguatamente tutelati né tantomeno sarebbe stato previsto per loro un giusto ristoro. Inconcepibile, ha proseguito Ira, in quanto il calo del fatturato è stato quasi totale. Grazie all’esperienza degli autisti è stato possibile ricreare l’immagine. Una scelta ponderata che rappresenta un cuore che non vuole smettere di battere.
Attualmente il quadro generale è drammatico: la precarietà e le inattività nel settore turismo stanno radendo al suolo le aziende e creando serie difficoltà ai lavoratori. Con questo gesto si spera in una maggiore attenzione del Governo ed in un suo rapido intervento.
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