Abarth 124, la Spider all’asta: l’iniziativa benefica per un nobile scopo

L’ultima Abarth 124 Spider sarà messa all’asta in Giappone per un’organizzazione benefica. I dettagli dell’iniziativa

Abarth 124, asta benefica per l'ultima Spider: l'iniziativa (foto Abarth)
Abarth 124, asta benefica per l’ultima Spider: l’iniziativa (foto Abarth)

L’ultima Abarth 124 Spider sarà aggiudicata all’asta. L’iniziativa benefica, che scade il prossimo 29 novembre, ha l’obiettivo di raccogliere fondi per l’organizzazione benefica giapponese “Shine On! Kids”. L’associazione si occupa di aiutare bambini malati di cancro o affetti da altre gravi patologie.

Il presso base è di 3,7 milioni di yen, che corrispondono a poco più di 30 mila euro. Come sottolinea Abarth in un comunicato, si può anche partecipare all’asta benefica presentando un’offerta per una serie di disegni del Centro Stile FCA che hanno come soggetto la 124 Spider e la 595 Scorpioneoro.

“Sono molto fiero di questa iniziativa” ha detto Luca Napolitano, capo dei brand Fiat, Lancia e Abarth nella zona EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa). “Il Giappone è il primo mercato di esportazione di Abarth, in crescita costante. Rappresenta una forte tradizione. E questa iniziativa racconta quanto siamo legati al paese del Sol Levante ed è anche un modo per celebrare il mese del segno dello Scorpione“.

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Abarth 124 Spider, le caratteristiche

Abarth 124 Spider, le caratteristiche (foto Abarth)
Abarth 124 Spider, le caratteristiche (foto Abarth)

La 124 Spider all’asta, spiega la casa, presenta un badge speciale realizzato dal Centro Stile della FCA a Torino in esclusiva per questa operazione. Su una base in alluminio, i designer hanno riprodotto la silhouette della vettura e due scritte: “Edizione Unica” e “Per sempre tua”. La carrozzeria è nel sofisticato “Bianco Turini 1975”, i dettagli sono in gran parte in nero, i sedili in pelle rossa.

Lanciata nel 2016, la Abarth 124 Spider è una vettura adrenalinica, dalle prestazioni in grado di soddisfare gli amanti della guida sportiva. E’ infatti la versione moderna del classico che consentì alla casa italiana di conquistare il primo titolo europeo di rally negli anni Settanta.

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