Joan Mir, chi è il campione del mondo MotoGP: carriera e curiosità

Joan Mir, alla seconda stagione in MotoGP con la Suzuki, ha festeggiato a Valencia la vittoria del titolo MotoGP

Mir MotoGP
Mir, un campione oltre la MotoGP

Joan Mir, maiorchino classe 1997, ha festeggiato a Valencia la conquista del Mondiale MotoGP 2020. Alla seconda stagione in questa categoria con la Suzuki ha raggiunto l’insperato traguardo ad inizio Mondiale, subentrando nell’albo d’oro della competizione al connazionale Marc Marquez.

In un’intervista al Mundo Deportivo, si è raccontato come un 23enne normale, gran lavoratore, indubbiamente perfezionista. Sa di essere un privilegiato. “Penso sia l’approccio corretto, anche se mi piacerebbe essere più paziente e più affettuoso” ha spiegato. “Sono una persona umile, ascolto chi ne sa più di me, credo sia una delle chiavi del successo”.

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Joan Mir confessa: “Sono un perfezionista”

Come ogni perfezionista, pensare a come migliorare ed essere più veloce “è una piccola ossessione. Non riesco a disconnettermi dal mio lavoro” spiega. per la gioia, si fa per dire, della fidanzata con cui convive.

Prima del MotoGP Europa a Valencia, era già in testa al Mondiale. Avrebbe potuto perfino completare un’impresa mai riuscita in MotoGP, diventare campione del mondo senza vincere nemmeno una gara nel corso della stagione. Ci era riuscito in 125 Emilio Alzamora, mentore dei fratelli Marquez, nel 1999 strappando il titolo per un punto a Marco Melandri che di vittorie ne celebrò cinque quell’anno.

Dieci anni prima, si era affermato così Manuel Herreros su una derbi nella classe 80 cc. E nel 1977 nel Mondiale sidecar vinse il titolo con zero GP all’attivo il britannico George O’Dell che sarebbe poi caduto in depressione. Quattro anni dopo, il 23 marzo 1981, avrebbe sparato a sua moglie e a suo cognato, ferendoli entrambi nella casa dei genitori di lei. Poi, con i poliziotti pronti a fare irruzione, l’avrebbe messa a fuoco morendo tra le fiamme.

Mir ha due idoli, Valentino Rossi e Rafa Nadal

Joan Mir Mayrata, questo il suo nome completo, è nato a Mallorca nel 1997. Il motociclismo è la passione di una vita, ha iniziato in sella a una Polini a sei anni per passare poi un anno dopo a una mini Honda QR.

Da piccolo guidava tutto quello che avesse delle ruote, dai motorini ai pattini agli skateboard. Guardava lo zio Joan Perelló che correva in moto e così si è appassionato alla velocità.

Nel 2009, è entrato nella scuola della Federazione motociclistica delle Baleari. Ha avuto, spiega nel sito ufficiale, due grandi idoli sportivi: Valentino Rossi e Rafa Nadal, il campione di tennis nato a Manacor, sull’isola di Mallorca, che ammira per il suo comportamento in campo e fuori.

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Le tappe decisive della carriera

La prima svolta arriva durante l’edizione 2014 della Red Bull Rookies, in cui ha gareggiato per diversi anni. In quella stagione, ha ottenuto tre vittorie, due secondi e un terzo posto. In molti si sarebbero aspettati di vederlo in lotta per il titolo nel Mondiale junior FIM CEV Repsol Moto3. Non ci sono andati lontano: è arrivato quarto, rimanendo comunque in corsa fino all’ultima gara.

Debutta anche nel Mondiale, in Australia, al posto dell’infortunato Hiroko Ono. Ottiene così un posto in Moto 3 su una KTM del team Leopard Racing per la stagione 2016. Vince il GP Austria, il suo primo successo nel Mondiale, e il titolo di Matricola dell’Anno.

Cambia la moto nel 2017, passa su una Honda con lo stesso team, e di gare ne vince dieci. A Phillip Island, dove aveva esordito nel Motomondiale, conquista il suo primo titolo.

L’anno successivo sale in Moto2, come compagno di squadra di Alex Marquez.  Chiude la stagione con quattro podi, il sesto posto complessivo nel Mondiale e un secondo premio di Rookie of the Year.

Basta una stagione per salire in MotoGP con la Suzuki. Il team manager Davide Brivio ha svelato l’esistenza di un’opzione a favore della Honda in vigore quando l’ha contattato la prima volta per portarlo in squadra.

Mir ha scelto Suzuki. Al primo anno, completa dieci gran premi in top 10, con una quinta posizione in Australia come miglior piazzamento. Il 2020 ha cambiato la sua storia.

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