Formula 1

F1 GP Turchia, il circuito di Istanbul: storia, layout e curiosità

La F1 torna dopo nove anni a disputare il GP Turchia sul circuito di Istanbul. Il nuovo asfalto è molto scivoloso. Le caratteristiche della pista progettata da Tilke

F1 GP Turchia, la guida al circuito di Istanbul: storia, layout, curiosità

La Formula 1 torna a Istanbul Park per la prima volta dal 2011. Allora vinse Sebastian Vettel su Red Bull al termine di una gara caratterizzata da 80 pit stop e dal più alto numero di sorpassi registrati sull’asciutto in Formula 1 dal 1983.

Costato 40 milioni di dollari, è uno dei tracciati più apprezzati tra quelli progettati dall’onnipresente Hermann Tilke. Presenta 14 curve, sei a destra e otto a sinistra, e quattro rettilinei per un percorso lungo 5,338 km.

Celebre la prima curva, a cui si arriva al termine del rettilineo d’arrivo con una parte in salita. Ne deriva una curva simile all’Eau Rouge di Spa-Francorchamps.

Segue una mezzaluna in accelerazione che anticipa il tratto guidato della pista in cui sarà fondamentale il bilanciamento della vettura. L’altro punto chiave sarà la curva otto, uno dei più affascinanti del tracciato tanto da aver ispirato l’altrettanto celebre Curva 3 a Sochi. Presenta infatti quattro punti di corda e sottopone i pneumatici, soprattutto l’anteriore destro, a carichi decisamente elevati.

Da qui inizia il tratto più veloce della pista. Dalla curva 9 si viaggia in accelerazione fino alla 12 che secondo gli ingegneri Brembo rappresenta la frenata più impegnativa del circuito. Le monoposto si affidano ai freni a 345 km/h e scendono a 97 km/h in soli 138 metri. Il giro è chiuso da una doppia chicane che premia le vetture più leggere nei cambi di direzione. ​​  ​​

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F1 GP Turchia, le chiavi: motore e assetto

Il circuito di Istanbul richiede un carico aerodinamico medio-alto. Mette a dura prova l’aderenza, soprattutto alla curva 8, e la resistenza ai carichi laterali. Premia le vetture più leggere sulle gomme e capaci di ricavare il massimo della trazione nelle curve lente. Il DRS, che si può attivare nel tratto veloce che separa la curva 10 dalla 12, è un fattore in grado di fare la differenza.

Essendo la prima volta che la Formula 1 corre qui nell’era dei motori ibridi, non esistono dati sul comportamento dei motori. Si può comunque stimare che i piloti percorreranno il tracciato in pieno per quasi il 70% del tempo sul giro. Dovrebbe essere significativo il contributo dell’unità di recupero dell’energia cinetica dai gas di scarico.

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L’impatto sui freni, i dati Brembo

Secondo i tecnici Brembo, l’Intercity Istanbul Park è solo mediamente impegnativo per i freni. Nella scala da uno a cinque con cui i fornitori dei dischi classificano i circuiti, ha un valore 3 come l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. ​

Secondo le simulazioni, i piloti di Formula 1 dovrebbero utilizzare i freni per 14,53 secondi al giro, equivalenti al 17​ per cento della durata complessiva della gara. Dieci anni fa la percentuale era del 13 per cento. ​​ ​ ​

Le gomme: le scelte Pirelli al GP Turchia

Le gomme: le scelte Pirelli al GP Turchia

Per questa gara, su un asfalto scivoloso di cui Hamilton si è fortemente lamentato dopo le prove libere, Pirelli ha scelto le tre mescole più dure della gamma: P Zero White hard C1, P Zero Yellow medium C2 e P Zero Red soft C3.

Come in Portogallo, il fornitore ufficiale ha imposto una distribuzione leggermente diversa rispetto allo standard. Ogni pilota ha avuto a disposizione per il weekend sette set di soft, tre di medium e tre di hard.

Il nuovo asfalto posato da meno di due settimane, ha ammesso Mario Isola, si è rivelato molto diverso rispetto a quello di Portimao, con uno scarsissimo livello iniziale di grip. “C’è stata una decisa evoluzione della pista nonostante l’assenza di gare di supporto” ha spiegato al termine delle prove libere.

Il grip, ha spiegato, dovrebbe aumentare via via che la pista si va gommando. Ma pesa il fattore meteo. Le previsioni parlano di possibili piogge già durante le qualifiche. “Questo potrebbe ripristinare le condizioni iniziali della pista, aggiungendosi a quella che già ora una sfida molto grande” ha concluso Isola.

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Alessandro Mastroluca

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