Compie 55 anni Eddie Irvine, il nordirlandese che in Ferrari ha ottenuto le sue uniche vittorie in Formula 1 arrivando a sfiorare il Mondiale nel 1999
Alla prima gara in Formula 1, ha sfidato e sorpassato Ayrton Senna. Al primo anno, ha subito una squalifica di una gara aumentate a tre per il suo atteggiamento in udienza. Eddie Irvine, che compie oggi 55 anni, rimane uno dei piloti più pittoreschi del circus. Per Eddie Jordan, se non fosse stato tanto pigro avrebbe vinto molto di più.
La svolta della sua carriera è arrivata nel 1996, quando è entrato a far parte della Scuderia Ferrari. Dopo di lui, nessun pilota britannico o irlandese ha più guidato la Rossa. Per quattro anni, ha affiancato Michael Schumacher.
A quel tempo, ha dichiarato in una lunga e recente intervista alla BBC Irlanda del Nord, “non c’erano tanti piloti migliori di me a parte Schumacher. Se avessi avuto come compagno di squadra Gerhard Berger o Jean Alesi sarebbe stato bello per me, avrei potuto batterli“.
Guidare per la Ferrari, ha aggiunto, “è un altro mondo. Diventi una rockstar. Essere un pilota di Formula 1 è una cosa, essere un pilota Ferrari vuol dire moltiplicare tutto per dieci“. In Italia è ancora ricordato e benvoluto, anche in quanto protagonista di celebri spot per una nota marca di calzature.
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Nel 1999, durante il primo giro del Gran Premio di Gran Bretagna, a Silverstone, Schumacher va a sbattere contro le barriere alla curva Stowe. Si rompe tibia e perone della gamba destra. Deve stare fermo sei gare. Al suo posto corre il finlandese Mika Salo. Al volante della competitiva e affidabile F399, con gomme Bridgestone dopo l’addio alla Formula 1 della Goodyear, al centro della scena sale Irvine.
Dopo il successo in Australia, il nordirlandese si ripete in Austria, Germania e Malesia, aiutato dal rientrante Schumacher. Ma all’ultima gara, a Suzuka, il sogno svanisce. Il Mondiale lo vince Mika Hakkinen della McLaren per due punti.
“Dopo l’incidente di Michael” ha detto Irvine alla BBC, “la Ferrari ha smesso di sviluppare la macchina per quella stagione e ha iniziato a portare in galleria del vento la monoposto per il 2000″. Irvine però non ha rimpianti. “Aveva senso per loro, avevo poche chances di vincere il Mondiale. La McLaren aveva una macchina migliore, più veloce della nostra”.
La grande occasione mancata non cambia di una virgola il suo giudizio sulla sua carriera e il bilancio complessivo sulla sua vita. “Sono stato fortunato, mi è andato tutto bene” ha concluso. “Non potrei immaginare un’esistenza migliore della mia”.
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