É scomparso improvvisamente a soli 53 anni Andrea Merloni, proprietario della Benelli ed erede dell’impero Indesit
Andrea Merloni per molti anni ha rappresentato il fronte industriale italiano di chi non voleva assolutamente svendere ai colossi stranieri.
Andrea era uno degli eredi di Vittorio Merloni, fondatore dell’impero Indesit, colosso nel settore degli elettrodomestici. Quando il padre decisse di ritirarsi fu lui a cercare una soluzione per non cedere il marchio di famiglia agli americani. Ma andò in minoranza: e l’azienda finì alla Whirlpool nel 2014.
Il corpo di Andrea Merloni è stato trovato privo di vita ieri sera, nel suo appartamento di Milano, da una delle domestiche che lo aiutava in casa. É scattato l’allarme ma ai medici del pronto intervento non è restato altro che riscontrare il decesso dell’imprenditore: a ucciderlo sarebbe stato un attacco cardiaco.
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Andrea Merloni aveva 53 anni: marchigiano, come il padre, aveva mantenuto una fortissima relazione con la sua terra d’origine anche se viveva da sempre a Milano. Ma nelle Marche aveva investito rilevando giovanissimo la Benelli di Pesaro che acquisì dall’allora proprietario. Giancarlo Selci, nel 1995. Merloni aveva solo 28 anni.
Grande appassionato di moto, collezionista esperto ed estremamente attento, aveva deciso di investire su un marchio italiano che aveva contribuito a rilanciare con alcuni brevetti interessanti. Andrea Merloni era un innovatore: quando gli proposero una moto da strada a tre cilindri non ebbe dubbi nell’investire. Così come investì su un nuovo sistema di raffreddamento per le moto da strada e così come decise di scommettere su uno scooter coperto lanciando il rivoluzionario Adiva. La sua idea di una copertura a scomparsa da infilare nel bauletto fu imitata da tanti marchi concorrenti.
Con lui presidente del gruppo la Benelli acquisì mercato e da un patrimonio di 180 milioni di euro aumentò il capitale fino a oltre 20 miliardi di lire lanciando numerosi modelli: la Tornado, con tutte le sue evoluzioni, lo scooter Velvet.
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Merloni era stato un discreto pilota ed era convinto che il destino della Benelli fosse in pista: elaborò il progetto Tornado con il progetto di portarla in Superbike e facendola esordire in alcune gare di Turismo e SuperTurismo. Bellissima la TNT, l’ultima creatura della gestione di Merloni: una avveniristica moto sportiva tre cilindri con quel rivoluzionario sistema di raffreddamento che anni prima aveva acquisito. La moto ottenne moltissimi riconoscimenti, compreso il titolo di Moto dell’Anno del 2004 da parte di numerose riviste. Ma non il successo commerciale. Andrea Merloni, costretto a tornare agli affari di famiglia del gruppo Indesit, decise di cedere la compagnia che aveva contribuito a rilanciare.
Diventato presidente della Indesit quando il padre Vittorio decise di ritirarsi, restò alla guida dell’azienda fino al 2014 quando il gruppo fu venduto al colosso americano Whirlpool contro la sua volontà. In minoranza rispetto agli altri azionisti, tra i quali la zia Ester, il gemello Aristide e le sorelle Antonella e Maria Paola, accettò la decisione comune monetizzando un’autentica fortuna.
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Lasciata la Indesit, Andrea Merloni si dedicò oltre che alle moto e al collezionismo alla sua seconda grande passione, il mare. Il suo panfilo Audace, una splendida nave da 43 metri interamente progettata e realizzata a Fano. A bordo dell’Audace Merloni girava per settimane il Mediterraneo con continue escursioni in gommone e moto d’acqua. A bordo del suo yacht un piccolo garage per il rimessaggio di un fuoristrada e di una moto. Ovviamente la Tornado e la TNT, la sua ultima splendida creatura.
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