Tsunoda è sceso in pista con una Toro Rosso del 2018 a Imola. Potrebbe essere il primo nato negli anni 2000 a debuttare in F1
Il giapponese Yuki Tsunoda è sceso in pista a Imola, per la prima volta al volante di una monoposto di Formula 1. Ha guidato una Toro Rosso Str12 del 2018, verniciata con i colori attuali dell’AlphaTauri.
Tsunoda fa parte del programma per giovani piloti della Red Bull, che vorrebbe fargli raggiungere i 300 chilometri di test con una Formula 1 per avere il permesso di partecipare a una sessione di prove libere durante l’attuale Mondiale.
Questo renderebbe più facile per il giapponese ottenere la Superlicenza in modo da essere considerato come pilota ufficiale già dalla prossima stagione. In ogni caso, la partecipazione ai test prima e alle sessioni di prove libere poi rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente.
Tsunoda, infatti, deve chiudere la stagione di Formula 2 nei primi quattro posti della classifica. A due gare dalla fine, è in piena corsa per l’obiettivo. Al suo primo anno nella categoria, è infatti terzo con 147 punti, dietro a Mick Schumacher (primo con 191) e Callum Ilott (169).
Non ha però un margine del tutto tranquillizzante sui due piloti che al momento si trovano in quinta posizione. Si tratta di due candidati forti per la promozione in Formula 1. Sono infatti Robert Shwartzman della Ferrari Drivers Academy e del potenzialmente munifico Nikita Mazepin.
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Tost: “Se sceglieremo Tsunoda, sarà solo per le sue qualità”
Tsunoda si è fatto notare inizialmente nella Euro Formula Open. La crescita è stata rapida e finora costante. Alla fine del 2018 ha assaggiato Formula 3. Nel 2019 ha partecipato alla prima stagione completa a questo livello ed è bastata per guadagnarsi la promozione in Formula 2 con la Carlin Racing. Ha corso quest’anno accanto a Jehan Daruvala e ha mostrato subito di essere veloce, con una pole e un secondo alla seconda gara.
Tsunoda potrebbe diventare il primo nato negli anni Duemila a debuttare in Formula 1. “Se sarà scelto, sarà solo per merito delle sue prestazioni, non per gli sponsor” ha detto Franz Tost a RaceFans. “Non abbiamo mai scelto in questo modo alla Toro Rosso prima e all’Alpha Tauri poi”. Essere il team satellite del gruppo Red Bull presenta, ha concluso, presenta comunque un alto livello di responsabilità. “Siamo la cosiddetta sorella minore, è vero, ma abbiamo l’orgoglio di volere buoni piloti“.
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