A Imola Valtteri Bottas è riuscito a chiudere la sua gara al secondo posto, nonostante la sua Mercedes sia stata da un detrito perso dalla monoposto di Sebastian Vettel.
La gara di Imola entra di diritto nella storia della Formula Uno per l’ennesimo titolo costruttori conquistato dalla Mercedes, il settimo consecutivo, in attesa di quello piloti destinato a essere vinto (manca ormai solo la matematica) da Lewis Hamilton. All’ennesima prestazione fantastica del britannico, ha fatto, almeno parzialmente, da contraltare quella del suo compagno di squadra Valtteri Bottas, che ha dovuto affrontare una serie di difficoltà impreviste.
Il finlandese, infatti, era partito con grandi aspettative grazie alla pole ottenuta alla vigilia, al punto tale da iniziare il Gran Premio in testa davanti a Max Verstappen e proprio all’attuale campione del mondo. Già al secondo giro, però, ha finito per colpire un frammento presente in pista e perso dalla Ferrari di Sebastian Vettel. Questo, inevitabilmente, ha danneggiato la sua monoposto, rendendo difficile riuscire a reggere il ritmo degli avversari.
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Nonostante tutto, il suo piazzamento finale non è stato così negativo. Il compagno di squadra è infatti riuscito a superarlo senza grandi difficoltà, mentre l’olandese non è riuscito a portare a termine la gara a causa di un problema a una gomma. Bottas è riuscito così a partecipare alla festa Mercedes riuscendo a salire sul secondo gradino del podio. Un risultato positivo, ma che porta ad accrescere il suo distacco dalla vetta della classifica, che è ora pari a 85 punti.
Provare un po’ di amarezza per una corsa che sembrava promettere davvero bene per lui è quindi inevitabile. “Sono stato sfortunato – ha detto nel post gara -. Gli intoppi non sono mancati, nonostante fossi riuscito a fare una buona partenza. Questo mi aveva fatto credere di poter fare bene, magari anche di vincere. Avevo visto il detrito in pista, ma non sono riuscito a evitarlo. Ho fatto il possibile per evitare che restasse incastrato in una delle gomme; il danno alla monoposto è stato minimo, ma la prestazione è stata comunque compromessa”.
Il suo secondo posto è stato però fondamentale per la sua scuderia, la Mercedes: mai nessuno finora era riuscito a conquistare ben sette titoli costruttori.
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