Nel GP di Imola dominio della Mercedes e del solito Lewis Hamilton ma in un finale di gara estremamente imprevedibile nel quale poteva succedere di tutto
Lewis Hamilton – In una gara frammentaria e segmentata da diversi episodi si dimostra sempre e comunque il più forte. Attacca, comanda, domina, gestisce e si dimostra spietato. Come sempre. Voto 8, non è una novità.
Max Verstappen – Riesce nella non facile impresa di infilarsi tra le due Mercedes sfruttando le difficoltà di Bottas e infilandolo con grande aggressività. Poi la sfortuna di avere risucchiato un detrito lo annienta. Peccato, ma la sua gara basta per un bel voto. Voto 7, sempre presente.
Daniel Ricciardo – In un finale convulso nel quale tutti rischiano tantissimo, è lucido, pragmatico ed estremamente preciso. Concretizza un finale perfetto dopo una condotta di gara esemplare. Voto 7, secondo podio, tanta roba.
Valtteri Bottas – Parte molto bene ma stavolta non è fortunato. Pesca qualche detrito (forse del muso di Stroll) già al secondo giro e danneggia il fondo con problemi di assetto e dinamica. Subisce la pressione di Verstappen, si ritrova secondo ma non convince mai. Voto 6.5, sempre a rimorchio.
Sergio Perez – Conferma tutte le sensazioni eccellenti già alimentate nel corso della stagione. Pur lontano dalle inquadrature resta sempre a ridosso dei primi e rimane in lotta per il podio chiamando a gran voce un contratto soprattutto dopo il sorpasso nel finale su Albon. Voto 6.5, dategli una macchina.
Daniil Kvyat – Suo il sorpasso di giornata per il modo in cui attacca e sorpassa Leclerc nel finale alzando le quotiazioni Alphatauri dopo il ritiro in avvio di Gasly. Arriva a giocarsi il podio con grandissima autorevolezza. Voto 6.5, la cattiveria paga.
Charles Leclerc – In un gran premio con relativamente poche emozioni dove quasi tutto si gioca ai pit stop, infila il sorpasso più bello della giornata su Magnussen. Per il resto solita analisi di una Ferrari che non consente errori e che soffre molto come si vede nel finale. Voto 6, meglio che niente.
Sebastian Vettel – La prima parte della sua gara è persino brillante. Il tedesco parte da lontano recupera, sfrutta i pit stop degli altri per cercare una posizione di evidenza ma quando entra al pit stop dopo 40 giri perde non meno di 10” per ripiombare nell’anonimato. Voto 5, anno bisesto.
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