Il gruppo Adler ha iniziato la fase di test per la realizzazione di tessuti antivirali da utilizzare in auto per combattere il Covid.
Fare il possibile per far sì che possa calare la curva dei contagi, ormai da qualche settimana in costante crescita. Il rispetto delle norme di sicurezza in vigore è certamente importante, oltre alla raccomandazione di evitare gli spostamenti se non strettamente necessari, ma a questo possono aggiungersi anche altri metodi “innovativi” che possono andare a benrficio di tutta la collettività. Questa è l’idea di gruppo Adler (leader mondiale nella componentistica automotive, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro e sede in Campania), che ha pensato di produrre tessuti antibatterici e antivirali destinati all’industria della mobilità.
Questo sarà possibile sulla base di un accordo firmato a Tel Aviv con l’israeliana Sonovia (società specializzata nella produzione di tessuti antibatterici e antivirali high tech). Si pensa così di ridurre i rischi durante i viaggi, soprattutto ora che la circolazione sui mezzi pubblici è finita nell’occhio del ciclone. Sono in tanti, infatti, a sostenere come spostarsi su treni e metropolitane affollate possa essere rischioso per la salute di ognuno di noi.
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Tessuti antivirali destinati alle auto: i vantaggi
Anche i tessuti con cui entriamo in contatto possono essere importanti per proteggere la nostra salute. E’ questo lo scopo che vuole prefiggersi Adler, che ha intenzione di avviare una nuova linea di produzione ad hoc. Questo permetterà così di poter sfruttare la tecnologia antibatterica su tappeti e tessuti per interni nel comparto della mobilità.
A trarne vantaggio potranno essere molteplici veicoli, non solo le auto, che in molti hanno deciso di sfruttare per raggiungere il proprio posto di lavoro per evitare i mezzi pubblici, Ma anche autobus, tram, treni e pullman.
Al momento questa innovazione sta seguendo una fase di test sui tappeti e tessuti di produzione Adler per il settore della mobilità. I primi riscontri sono positivi, al punto tale da avere ottenuto certificazioni da istituti accreditati. Una scelta che non appare comunque così inusuale, ma che è stata intrapresa anche nel mondo del calcio dal Parma, che sta indossando divise realizzate in tessuti antibatterici.
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