Ormai da diverse settimane diverse scale mobili sono bloccate alla Stazione Termini. Una grave inefficienza, che può essere grave in tempi di Covid come questo.
Il numero dei casi di positvità al Covid-19 è in costante crescita negli ultimi giorni, soprattutto nelle grandi città, soprattutto nei mezzi pubblici, che molte persone utilizzano per raggiungere il proprio posto di lavoro o di studio. Nonostante gli appelli arrivati da più parti per incrementare il numero delle corse, il problema è stato risolto solo in parte e questo non può che preoccupare chi non ha altro modo per spostarsi. A Roma, però, alla stazione Termini, crocevia di molte persone provenienti da ogni parte d’Italia, si sta verificando una situazione ancora più grave. Ormai da qualche tempo, infatti, le scale mobili non funzionano e questo non può che rendere più difficile lasciare il proprio binario.
Il problema persiste ormai da un po’ e in una fase come quella attuale la situazione appare davvero inaccettabile.
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Le scale mobili rappresentano il mezzo più veloce per allontanarsi dal proprio binario una volta arrivati a destinazione con il proprio treno. Non tutte però sono regolarmente funzionanti alla stazione Termini, nonostante la situazione sia stata segnalata già da qualche tempo. Sono ben cinque gli impanti che non funzionano a dovere e ora è addirittura la Procura ad avere aperto un’inchiesta per cercare di analizzare meglio le motivazioni del problema.
A farsi portavoce di un problema che coinvolge quotidianamente migliaia di persone è
coportavoce dei Verdi Guglielmo Calcerano e Silvana Meli, firmatari di un esposto in Tribunale. Inutile, a loro avviso, parlare della necessità di non fare assembramenti, quando si assiste a un problema da non sottovalutare in una realtà come quella della capitale. “Almeno da metà settembre parte delle scale mobilità non funzionano. In tempi di pandemia come questi è un problema grave. Noi non abbiamo mancato di segnalare la cosa a chi dovrebbe porre rimedio alla situazione, il sindaco Raggi, l’assessore ai Trasporti Pietro Calabrese e la Procura di Roma. L’inefficienza non è accettabile”.
Un intervento deciso ai mezzi pubblici potrebbe essere provvidenziale in questo periodo: “Noi ci siamo mossi in via preventiva per chiedere un aumento delle corse. Il nostro intervento è stato fatto direttamente in Giunta con un duplice obiettivo. Non solo incrementare le corse, ma anche invitare le aziende a distanziare gli orari di arrivo in azienda. Atac è però legata al concordato preventivo firmata con il sindaco e non può fare altro. Non fare niente significa sottovalutare la situazione che sta vivendo il nostro Paese e quanto questo modo di agire possa facilitare i contagi”.
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