“Leclerc mi ricorda sia Hamilton che Schumacher”: il parere di Ross Brawn, boss della commissione tecnica della Formula 1 ed ex ingegnere della Ferrari
Una grande investitura che arriva direttamente da uno degli uomini più influenti della Formula 1. Charles Leclerc è soprannominato, almeno in Italia, “il predestinato“, e sentendo cosa ne pensa Ross Brawn c’è da crederlo. Il boss della commissione tecnica del Circus ritiene che il monegasco abbia delle caratteristiche che lo accomunino sia a Lewis Hamilton che a Michael Schumacher.
Leclerc ha realizzato una superba prestazione nel Gran Premio del Portogallo, convertendo un brillante quarto posto in qualifica nel suo miglior risultato in gara dal secondo round di Silverstone, lo scorso luglio (finì terzo).
Nonostante le difficoltà della Ferrari, il numero 16 c’ha messo del suo per risollevare spesso una situazione assai dolorosa per tutti i sostenitori del Cavallino.
Sette piazzamenti nei primi otto, con annessi due podi, nei 12 round sin qui disputati. Un andamento che ha consentito a Leclerc di essere quinto nel campionato, a meno 5 da Daniel Ricciardo, quarto.
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“Leclerc mi ricorda sia Hamilton che Schumacher”: l’illustre parere di Ross Brawn
Ross Brawn è convinto che l’alta motivazione di Charles Leclerc darà una spinta decisiva alla Ferrari in vista del 2021 e che alla lunga consentirà al monegasco di conquistare almeno un titolo mondiale.
“È stata un’altra prestazione molto forte di Charles e continua a dare motivazione alla Ferrari per il prossimo anno dopo una stagione assai deludente“, ha scritto Brawn nel commento post gara sul sito della F1.
“Un pilota può percorrere due strade quando deve guidare un’auto poco competitiva. Può demotivare la squadra, oppure può fare come Leclerc, tirando fuori più del previsto dal mezzo, spingendo tutti verso un impegno più grande”.
“In questo mi ricorda Schumacher, nel suo primo periodo alla Ferrari insieme a me. La macchina non era abbastanza buona ma lui ha trovato un modo per vincere. Allo stesso modo Hamilton, che ora domina con la Mercedes, è stato in grado di imporsi con la McLaren quanto gli altri avevano forse una vettura più competitiva di lui. Queste cose fanno la differenza tra un buon pilota e un vero campione“. Parola di intenditore.
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