Il 26 ottobre 1997, l’incidente al GP Europa a Jerez costò il Mondiale a Michael Schumacher e lanciò Jacques Villeneuve verso il titolo
Due caratteri forti, una sfida tecnica e umana. Al GP Europa del 1997 a Jerez, Michael Schumacher insegue il sorpasso mondiale a Jacques Villeneuve. La Ferrari presenta il differenziale attivo, l’acceleratore elettronico a tre dimensioni e un discusso alettone flessibile che Frank Williams considera “molto al limite del regolamento”. Villeneuve, il figlio d’arte che di quella Williams è alfiere, collauda un nuovo impianto frenante.
A Jerez arriva anche Jody Sheckter, che in quel 1997 è l’ultimo pilota Ferrari campione del mondo di Formula 1. Tifa per la Rossa, ma non contro Jacques Villeneuve anche perché da ragazzo correva con papà Gilles.
Il weekend si accende presto, prestissimo. Nelle prove libere Villeneuve accusa Irvine, scudiero di Schumacher alla Ferrari, di averlo ostacolato apposta. Lo va a cercare in pit-lane, gli agita i pugni in faccia e gli dà dell’idiota. Un meccanico interviene a separarli. “Che devo fare, buttarmi fuori pista per farlo passare?” commenta l’irlandese.
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Schumacher-Villeneuve, il GP Europa 1997
La pressione si vede e si sente. Si traduce però nel modo peggiore per i tifosi che si sono riuniti a Maranello per quella che avrebbe potuto diventare una domenica di festa collettiva. Al 48° giro, Schumacher passa in testa con qualche decimo di vantaggio sul canadese. Alla fine del rettilineo d’arrivo, Villeneuve tenta il sorpasso all’interno alla prima curva. Schumacher, con il muso della Williams ormai davanti, stringe e infila la ruota anteriore nella fiancata della vettura del rivale.
Villeneuve sbanda ma continua verso il titolo Mondiale, Schumacher scivola nella sabbia. E in quella stessa sabbia naufragano le speranze Ferrari. Nel ricordo del padre, Villeneuve trionfa. Di papà Jacques però non vuole troppo parlare, nemmeno a fine gara. “Il mondo delle corse è anche il mio, sono cresciuto fra i motori. Non sono diventato pilota perché c’era mio padre” dice.
Amareggiato, e non potrebbe essere altrimenti, Luca Cordero di Montezemolo che difende comunque Schumacher dall’accusa di aver provato a gettare il rivale fuori pista. “Se avesse voluto essere scorretto, avrebbe chiuso la traiettoria molto prima” commenta. Salva comunque il bilancio di una stagione che mette le basi della risalita. “Abbiamo perso un mondiale dopo essere stati in testa fino ai tre quarti dell’ ultima gara. La delusione è grandissima, ma l’ orgoglio di essere tornati protagonisti è perfino più grande” dice.
Nemmeno Bernie Ecclestone crede all’immagine di un Michael Schumacher volutamente scorretto. Il precedente del 1994, l’incidente con Damon Hill che lo lanciò verso il primo titolo, non fa testo, dichiara il numero 1 del circus dopo la gara, come riporta Repubblica allora. “Ne abbiamo parlato più volte, anche nella riunione con i piloti prima del gran premio. Avevamo chiesto di non fare stupidaggini, ma Schumacher l’ha fatta”.
Non è stata, commenta Ecclestone, una manovra deliberata. “Se Schumacher l’avesse lasciato passare, Villeneuve sarebbe finito fuori pista. Era molto veloce, forse troppo, e ha frenato tardi. E’ stato un errore non necessario“.
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