L’International Race Teams’ Association ha inviato una lettera per protestare contro la decisione di alcuni piloti di MotoGP tornare a casa tra le gare ad Aragon
L’International Race Teams’ Association ha inviato una lettera per protestare contro la decisione di diversi piloti di tornare a casa tra i due appuntamenti ad Aragon. Un comportamento che ha rotto la “bolla”.
Il protocollo della Dorna, la società che gestisce la MotoGP, prevede infatti che i piloti e tutto il personale dei team rimanga all’interno dell’hotel ufficiale per tutto il periodo tra le due gare quando si corre nello stesso tracciato per due settimane consecutive. I trasferimenti fuori dalla bolla sono consentiti solo per “importanti ragioni di business”.
Nella lettera, l’IRTA esprime il suo dissenso e quello della Dorna per le decisioni dei piloti. “Con le procedure di controllo e le precauzioni che stiamo prendendo nel paddock, come il distanziamento, l’uso delle mascherine e il confinamento delle attività all’interno dei singoli team, la MotoGP presenta un rischio minimo di contagio rispetto al mondo esterno” si legge nella lettera.
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MotoGP, la lettera dell’IRTA contro i piloti che rompono la bolla
Il rischio più grande, si dice nella lettera, “derivano da soggetti che hanno contratto la malattia a casa o in viaggio“. Parlando dei casi di positività di piloti come Valentino Rossi, costretto a saltare entrambe le gare ad Aragon, l’IRTA sottolinea come sia impossibile determinare l’origine dell’avvenuta infezione.
Inoltre, prosegue la lettera, “abbiamo notato che alcune persone hanno iniziato ad allentare l’attenzione per quanto riguarda il rispetto delle misure di sicurezza nel paddock e nei box. Le tv hanno mostrato membri degli staff che hanno festeggiato con i piloti senza indossare le mascherine”.
L’IRTA lancia un messaggio di allarme e di responsabilità. “Se vogliamo continuare, dobbiamo dimostrare a tutti che stiamo rispettando le condizioni su cui ci siamo accordati. Per favore, non pregiudichiamo le possibilità di finire la stagione”.
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