In un GP del Portogallo dominato dall’incertezza della pioggia, Lewis Hamilton si lascia tutto alle spalle e domina la scena con la solita, arrogante, superiorità.
Nemmeno Bottas riesce a limitarlo. Ma Leclerc, quarto, si mette in luce e forse avrebbe meritato di più.
Lewis Hamilton – Potremmo copiare e incollare uno dei paragrafi delle pagelle dall’inizio della stagione a oggi. Ma proviamo a dire che stavolta si tiene qualsiasi cosa alle spalle, anche la pioggia il improvvisa. Rimonta e sbriciola la concorrenza. Superiorità impressionante, assoluta, indiscutibile. Voto 9, e tanti cari saluti.
Valtteri Bottas – Parte malissimo, si ritrova in testa, resiste poco, rischia di essere risucchiato e alla fine se la cava con la superiorità di una macchina che – solo per lui – “aveva qualche problema”. Avercene di problemi così… Voto 6.5, pavido.
Charles Leclerc – Come ha giustamente riconosciuto Vettel, il ragazzo ha davvero la stoffa. Lo dimostra trovando spunti di grande efficacia e attaccando ogni volta che può. Nella giornata migliore della Ferrari chiude quarto. Meritava il podio. Voto 7, era l’ora.
Max Verstappen – Di tanto in tanto cerca di spingere e di dimostrarsi aggressivo ma non riesce mai a impensierire le Mercedes, il suo vero duello è con la Ferrari di Leclerc che alla fine si aggiudica con i resti e un po’ di fortuna. Voto 6, tanto basta.
Sebastian Vettel – Ormai è evidente che per lui il mondiale è finito e qualsiasi tentativo di riportarlo sulla Ferrari e sulla sua competitività è del tutto superfluo. Con una macchina finalmente performante firma un compitino che vale un decimo posto e un punticino. Comunque poco… Voto 5.5, stiracchiato.
Kimi Raikkonen – Dimostra di sapere tenere la pista e di non avere alcuna voglia di regalare posizioni. Costringe tutti quelli che passano dalle sue parti a soffrire i sorpassi ingaggiando alcuni duelli meravigliosi. Undicesimo… un peccato non vederlo in zona punti. Voto 6.5, insossidabile.
Pierre Gasly – Pensare che l’anno prossimo anche lui – come Perez – rischia di restare senza un’auto è un abominio. Guida con grande personalità cercando in tutti i modi di non farsi doppiare, anche se non ci riesce. Merita assolutamente il posto di Albon in Red Bull. Voto 6.5, gran lottatore.
Esteban Ocon – Si coordina bene per studiare il giusto ritmo dei pit-stop e a un certo punto si ritrova anche nella invidiabile posizione di poter puntare al podio. Si accontenta di un sesto posto ma la sua è la Renault più performante. Voto 6, mastino.
Lance Stroll – Il paragone con Sergio Perez è francamente imbarazzante: incostante, sempre in affanno, combina un mezzo disastro speronando Norris e si fa anche penalizzare. Dirà che era stanco e che non stava tanto bene. Forse era meglio se stava a dormire. Voto 4, a tratti pericoloso.
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