Era il 1958, la Formula 1 viveva la sua prima stagione mondiale e la britannica Vanwall conquistava il primo titolo iridato in assoluto con la VW5, auto portata a un successo che sarebbe diventato immortale con Stirling Moss e Tony Brooks.
Il progetto della Vanwall, la cui proprietà è di Iain Sanderson, asso della motonautica offshore è quello di lanciare la produzione di repliche di quello stesso modello da mettere sul mercato.
La Vanwall fu fondata nel 1957 da Tony Vanderwall (Vanwall era proprio un gioco di parole sul cognome del fondatore del marchio). Ma nonostante le vittorie e il successo la vita del marchio britannico ebbe vita breve. A causa di una drammatica crisi economica le attività sportive ed economiche della Vanwall cessarono solo tre anni dopo il primo titolo mondiale.
Eppure nonostante questa esistenza brevissima il marchio Vanwall è rimasto nell’immaginario collettivo inglese per molti anni. Tanto che nel 2012 il Vanwall Group è stato ricostituito dal campione di motonautica offshore Iain Sanderson che, acquistando i diritti di denominazione del marchio dal fornitore di componenti automobilistici Mahl, ha puntato su un progetto molto ambizioso.
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L’obiettivo di Sanderson è chiaro: “Il nome Vanwall è troppo importante per essere consegnato alla storia – dice il proprietario del gruppo – la storia di Vanwall è sconosciuta a molti, ma è una grande storia britannica di innovazione e risultati e mostra cosa succede quando la squadra giusta si riunisce e si spinge senza paura a raggiungere un obiettivo chiaramente definito”.
Vanwall produrrà sei repliche del primo modello campione del mondo, la VW5, che saranno messe in vendita a circa due milioni di euro.
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Il telaio era stato progettato dal capo della Lotus, Colin Chapman; l’aerodinamica era stata affidata al co-fondatore della Cosworth, Frank Costin.
La VW5 ottenne sette vittorie – quattro per Moss, tre per Brooks – nel 1958. Il modello originale montava un motore 2500cc da 270 cavalli realizzato dalla Donington Collection: la nuova replica sarà identica, per linea e propulsore. Un progetto interessante anche per il lavoro di ricostruzione che sarà necessario visto che di quella auto esistono foto e stampe ma nessun modello originale e gli stessi progetti sono praticamente introvabili.
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