Casey Stoner si toglie qualche sassolino dalle scarpe parlando nuovamente di Valentino Rossi, della Ducati e anche di Marc Marquez.
Si è ritirato a soli 26 anni dal Motomondiale, ma Casey Stoner è comunque ritenuto uno dei più grandi talenti del motociclismo. È stato l’unico a vincere il titolo MotoGP con la Ducati e si è successivamente ripetuto in Honda.
L’australiano era speciale, sapeva trovare subito il limite in pista e stampare tempi impressionanti. Agli altri piloti serviva più tempo per avere il feeling giusto, invece lui era in grado di fare immediatamente la differenza. Quando era in giornata non ce n’era per nessuno. Il suo ritiro fu una notizia shock e ancora oggi dispiace che abbia lasciato le corse con così tanto anticipo.
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Stoner in un’intervista concessa a Motorsport.com ha raccontato le ragioni che lo spinsero a dire addio alla MotoGP. Ha confermato quanto asserito in passato, ovvero che l’ambiente del paddock non gli piaceva più e gli ha fatto venire meno la passione per uno sport che amava. In mezzo anche dei problemi di salute che l’hanno condizionato.
Tra i suoi più grandi rivali sicuramente Valentino Rossi, con il quale ci sono stati scontri accesi in pista e non solo. A proposito della situazione del Dottore, ancora in MotoGP nonostante abbia sicurato i 40 anni, Casey si è così espresso: «Quando gareggiavamo contro era un vincente, un killer, faceva di tutto per vincere le gare. Ora, invece, una top 5 o un podio sono come una vittoria per lui, e questo per me è triste».
Stoner vede il pilota Yamaha in difficoltà e ritiene triste che un nove volte campione del mondo si ritrovi in questo scenario. Proprio l’italiano fu il suo successore in Ducati nel 2011 e a tal proposito racconta perché lasciò il team di Borgo Panigale per la Honda: «Nel 2009 ebbi problemi perché scoprii di avere un’intolleranza al lattosio, non mi piacque come gestirono la situazione. Mentre io ero assente offrirono a uno dei miei più grandi rivali quasi il doppio del mio ingaggio. Non mi supportarono e dissero cose negative alla stampa».
In Honda vinse il suo secondo titolo MotoGP e dopo il ritiro a fine 2012 divenne collaudatore per la casa di Tokio. Un ruolo nel quale avrebbe voluto incidere maggiormente, ma sembra che l’australiano non piacesse a Marc Marquez: «Lui e il suo team mi hanno spinto fuori – racconta – non so se perché credevano che stessi pianificando il mio ritorno e potessi essere una minaccia per Marc. Respingevano le mie idee sullo sviluppo, io volevo solamente aiutarlo».
Stoner si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Comunque non ha alcuna intenzione di tornare alle gare, ormai è concentrato sulla sua famiglia e non pensa al motociclismo. Rimane il rimpianto di non averlo visto in MotoGP per più anni, però è stata una scelta quella di ritirarsi e va rispettata. Rimangono lo stesso i giudizi positivi sul suo valore di pilota.
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