Valentino Rossi è in quarantena dopo avere contratto il Covid-19, ma la Yamaha non lo sostituirà durante la sua assenza: ecco il perché.
Fino a qualche settimana fa, complice l’assenza di Marc Marquez, Valentino Rossi sembrava convinto di poter dire la sua fino alla fine nella lotta per il titolo. Tre gare senza ottenere alcun punto hanno però inevitabilmente allontanato dalla vetta il pesarese, costretto ad ammettere di poter essere quasi del tutto tagliato fuori. Gli imprevisti non sono però finti qui per il numero 46, che ha scoperto di avere contratto il Coronavirus poco prima di approdare ad Aragon, dove si è corso nello scorso weeekend (e dove la due ruote farà tappa anche nel prossimo).
A sorpresa, la Yamaha ha deciso di non sostituirlo e non lo farà nemmeno nel prossimo Gran Premio. Una scelta ben precisa, che non sembra essere dettata però solo dalla fiducia che la scuderia nutre nei confronti del nove volte campione del mondo. L’auspicio del tema giapponese è quello di poter contare il prima possibile sul “Dottore”, che sta soffrendo particolarmente all’idea di stare fuori ed essere costretto a fare solo da spettatore.
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Non è ovviamente chiaro quale sia stato il momento in cui Valentino Rossi abbia contratto il Covid-19, anche se c’è stato chi (tra cui il collega Pol Espargarò) avesse pensato alla festa di compleanno organizzata per la fidanzata Francesca Sofia Novello. Niente di tutto questo, anzi è stata la stessa modella a chiarire: la foto diffusa sui social risaliva al mese di agosto.
Nemmeno in occasione del GP di Teruel il “Dottore” sarà però sostituito dalla Yamaha. Una decisione che, secondo quanto riferisce Corsedimoto.com, non sarebbe legata dalla mancanza di sostituti (tra le possibili alternative c’erano in lizza Jorge Lorenzo, Joans Folger o Toprak Razgatlioglu). Almeno per ora il team giapponese non ha rilasciato dichiarazioni sulla scelta, ma sembra che questa possa essere legata a un problema legato ai motori. Il “Dottore” ha per ora solo tre unità disponibili per le restanti gare, ma tutti hanno già i loro chilometri e potenziali problemi. Di questi tre uno è stato provato nelle prime tre sessioni di prove libere della stagione, per poi restare inutilizzato; una mossa che conferma come il propulsore non sia ritenuto del tutto affidabile. Da qui alla fine della stagione mancano due gare a Valencia (in una di queste “Rossifumi” dovrebbe rientrare) e quella conclusiva a Portimao, con una sola unità a disposizione evidentemente è meglio non rischiare ulteriormente.
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