Lewis Hamilton ha eguagliato Michael Schumacher per il numero di vittorie ottenute in Formula Uno, ma chi è il migliore tra i due? Ecco il pensiero di Sebastian Vettel.
Al Nurburgring, proprio nella patria di Mchael Schumacher, Lewis Hamilton ha eguagliato il tedesco per il numero di vittorie ottenute in Formula Uno, ben 91. Un risultato storico, che il britannico avrà ovviamente la possibilità di rendere ancora più alto ben sapendo che lo attendono ancora diversi anni di carriera davanti, forte dello strapotere della sua Mercedes. Ma non è finita qui: a fine stagione il campione del mondo riuscirà quasi sicuramente a ottenere un alto titolo iridato e anche in questo caso riuscirà a raggiungere l’ex ferrarista, arrivando a quota sette.
Ma chi è il più forte tra i due? Il parere degli appassionati e degli addetti ai lavori non è univoco, soprattutto perchè i due piloti hanno avuto la possibilità di correre in periodi decisamente diversi tra loro dove il livello di competitività non era ovviamente uguale. Sebastian Vettel, interpellato sull’argomento, non sembra però avere dubbi: la sua preferenza, come è facile immaginare, è per il suo connazionale.
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Un tedesco quando decide di intraprendere una carriera in Formula Uno non può che avere un nome unico a cui ispirarsi: Michael Schumacher. E Sebastian Vettel, che sognava di vincere con la Ferrari come ha fatto lui, rientra certamente in questa categoria, anche se s appresta a concludere la sua esperienza con la scuderia di Maranello senza alcun titolo iridato.
Anche ora che Lewis Hamilton ha raggiunto l’ex pilota per il numero di vittorie ottenute nel Circus, il numero cinque non ha cambiato idea: “Hamilton è stato protagonista finora di una carriera fenomenale, non posso che complimentarmi con lui e avere profondo rispetto per le sue imprese – sono le sue proposte riportate da Motorsport.it -. Ho sempre pensato che nessuno sarebbe riuscito a ottenere le stesse vittorie di Michael e invece lui ce l’ha fatta. Ma ovviamente lui riuscirà a rendere questi numeri ancora più importanti, su questo non ci sono dubbi. Questo però non cambia il mio pensiero: Michael resta il mio mito, con caratteristiche che non abbiamo più rivisto in un altro pilota”.
Non è escluso, però. che a distanza di tempo la sua percezione possa cambiare: “Io ho potuto ammirare Michael quando ero solo un ragazzino, questo lo rendeva speciale ai miei occhi inarrivabile. Tra altri 10, 15 o 20 anni potrei avere la stessa percezione anche nei confronti di Lewis. In pista finisci per guardare i colleghi con occhi diversi, il tuo obiettivo primario è batterli, ma l’ammirazione che provo per Lewis è intatta” – ha concluso Seb.
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