Per Mick Schumacher l’esordio ufficiale su una vettura di Formula 1 è rinviato fino alla fine della stagione.
La Ferrari si sta organizzando per far girare di nuovo i suoi talenti di Formula 2, Schumi Jr e Callum Ilott ad Abu Dhabi. Impossibile pensare a una soluzione prima della tappa finale della stagione.
La Ferrari sicuramente vuole garantire un altro stint ai propri due piloti più giovani della scuderia giovanile. Ma non vuole correre rischi: anche perché sia Mick Schumacher che Callum Ilott sono in lizza per conquistare il titolo assoluto di Formula 2.
Laurent Mikies, responsabile della Young Driver Academy della Ferrari, si è detto entusiasta della possibilità che verrà concessa ai suoi giovani talenti. Ma non c’è fretta: “Non sarebbe giusto che la Ferrari mettesse da parte le esigenze di Alfa Romeo e Haas solo per testare i propri migliori talenti. E poi sia Mick che Callum devono anche concentrarsi sul finale della stagione della Formula 2. Peccato per il Nurburgring, i due ragazzi non sono stati fortunati. Ma avranno la loro occasione”.
Al Nurbrurging sia Schumi Jr che Ilott sono stati bloccati dal maltempo che ha annullato tutta la prima giornata di prove libere.
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La possibilità di provare a Imola o in Turchia è stata subito accantonata. Troppa pressione in Italia, dove per altro sia la Ferrari che le Haas e l’Alfa Romeo sono chiamate a una serie di test che richiedono la presenza dei piloti ufficiali. Istanbul, pista dove le Formula 1 non corrono da diversi anni, non è considerato il tracciato ideale. In Bahrein, penultima tappa del mondiale (due i GP in programma su due tracciati di diversi) la Formula 2 correrà il suo ultimo appuntamento, valido per il titolo.
Resta Abu Dhabi, come sottolinea Mikies: “I nuovi tracciati sono un rischio, non abbiamo dati e nessuno vuole correre rischi inutili. Quindi l’unica possibilità è Abu Dhabi. Discuteremo sia con Alfa Romeo che con Haas per vedere cosa è possibile fare. Resta da vedere se sarà possibile o meno, ma faremo del nostro meglio per dare loro questa possibilità. Non c’è dubbio che questi ragazzi siano meritevoli di una Formula 1 anche se entrambi avranno bisogno di tempo, di test e di molta pazienza. Ma questo è esattamente il lavoro dell’Academy: supportarli e dare loro la possibilità di esprimersi e di svilupparsi. Leclerc ci ha dimostrato che il programma funziona. Ora si tratta di intensificarlo e applicarlo su tutti i piloti più meritevoli”.
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