Sebastian Vettel (Getty Images)
Il Gran Premio del Nurburgring si è chiuso con l’ennesima delusione per Sebastian Vettel che ha analizzato la sua prova
Sebastian Vettel, ancora una volta, è apparso molto deluso dalla sua gara nel Gran Premio del Nurburgring, chiuso al’11mo posto a ben 40 secondi da Hamilton primo.
Ai microfoni di Sky non ha nascosto il suo disappunto. “La partenza non è stata male, nemmeno il primo giro. Poi abbiamo perso un’altra posizione a vantaggio dell’Alfa Romeo ed è stato molto difficile per noi. Ci siamo presi troppi rischi ed è stato poi difficile rimontare. Potevamo farlo con la safety car ma l’auto non andava”.
Il tedesco ha poi analizzato il suo testacoda nel tentativo di sorpassare Giovinazzi. “Guadagnavo solo nell’ultimissima parte del rettilineo; quando mi stavo avvicinando, ho perso la macchina. Forse lì mi sono preso troppi rischi”.
Sebastian Vettel, poi, ha detto la sua sugli aggiornamenti. “Se hanno aiutato oggi? E’ decisamente difficile dirlo, non credo abbiamo ricevuto quanto ci aspettavamo. In gara non c’era il passo che volevamo ed in pista abbiamo perso troppe posizioni”.
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Il pilota della Ferrari ha chiuso nuovamente fuori dalla zona punti, a dimostrazione di come l’auto proprio non sia performante, o comunque decisamente non adatta al suo stile di guida. La classifica generale è decisamente deficitaria e rispecchia l’anno più nero nella carriera del classe 1987.
Appena 17 punti conquistati e 13mo posto nella generale, con nessuna vittoria e tantomeno alcun podio. Una stagione che deve chiudersi in fretta per il tedesco, ormai sfiduciato e già con la testa al 2021, quando darà il via ad una nuova avventura con la Racing Point.
Un nuovo ambiente, un nuovo team e soprattutto una monoposto diversa, motorizzata Mercedes che ha dimostrato di poter essere molto competitiva, almeno in questa stagione.
Al Nurburgring, d’altronde, Pérez ha chiuso al quinto posto, mentre Hulkenberg, partito ultimo ed avvisato soltanto ieri, ha chiuso all’ottavo posto, a due secondi da Leclerc settimo.
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