A Los Angeles una bambina di un anno ha perso la vita dopo essere rimasta intrappolata in auto. Il papà si è rifiutato di rompere il finestrino per liberarla: la causa è raggelante.
Ormai da qualche tempo anche in Italia è diventato obbligatorio utilizzare i seggiolini dotati di dispositivi anti abbandono, utili per evitare che i più piccoli possano essere “dimenticati” a bordo. Quanto a Los Angeles, in California, non può che lasciare sconvolti per la motivazione che ha portato alla morte di una bambina di un anno.
La piccola stava viaggiando, come era ovviamente capitato molte altre volte con il papà Sidney Deal. Una volta arrivati a destinazione la vettura era stata lasciata parcheggiata in una zona decisamente assolata (qui le temperature sono ancora elevate). L’uomo è sceso dalla macchina, ma per errore ha lasciato le chiavi all’interno, dove si trovava anche la figlia. Per riuscire a liberarla era quindi necessario rompere il finestrino, ma il genitore, un 27enne, si è rifiutato di farlo senza alcun timore delle possibili conseguenze che questo gesto avrebbe generato.
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Bambina intrappolata in auto – Il papà non rompe il finestrino
A ricostruire i fatti è il Las Vegas Sun. Secondo quanto riportato, il giovane, di origine afroamericana, avrebbe inizialmente allertato una volante della polizia locale intorno alle 15:33 di lunedì. Nel corso della telefonata avrebbe fatto riferimento alla presenza della bambina a bordo della vettura e dell’impossibilità di liberare la piccola a causa della sua dimenticanza, le chiavi rimaste nell’abitacolo.
Gli agenti si sono offerti ovviamente di aiutarlo e hanno assicurato il loro arrivo sul posto nell’arco di pochi minuti. I poliziotti si sono detti inoltre disponibili a chiamare un carro attrezzi e un fabbro, che avrebbe potuto liberare la piccola con un gesto semplice ma provvidenziale: infrangere il finestrino della macchina. Informato di questa possibilità, la risposta data dal genitore è stata tanto surreale quanto raggelante visto che era fondamentale agire in modo tempestivo. Lui, infatti, ha rivelato senza mezzi termini di non avere i soldi necessari per la riparazione dell’auto e del finestrino.
Deal si è così rivolto espressamente a uno degli agenti chiedendogli di poter utilizzare il suo telefono cellulare (lui non ne aveva uno con sè). Nel corso della chiamata effettuata, Sidney avrebbe contattato il fratello, descrivendogli la gravità della situazione in cui si trovava la bambina. Il fratello si è ovviamente offerto di aiutarlo, comprendendo la gravità della situazione, ma lui ha rigettato prontamente anche questa proposta. Nonostante tutto, gli agenti hanno continuato a pressarlo sottolineando come le temperature elevate rendessero la situazione allarmante (lui sosteneva che il quadro non fosse così grave, grazie all’aria condizionata rimasta accesa). Dopo diverso tempo, l’afroamericano si è arreso e ha permesso che la figlia venisse liberata. Questo non è però bastato: pochi minuti dopo il salvataggio è morta.
Deal è stato così arrestato accusato di lesioni su minore e di grave negligenza. Per uscire dalla custodia cautelare, in attesa del processo, sarà necessario pagare una cauzione del valore di 20mila dollari.
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