Mike Tyson amava le corse e le supercar. Prima della bancarotta, poteva vantare un garage con Ferrari e Lamborghini, Bentley e Rolls-Royce
Prima di dichiarare bancarotta nel 2003, Mike Tyson poteva vantare un garage di auto di lusso di tutto rispetto. La collezione di supercar era una delle passioni del campione del mondo dei pesi massimi, che si diceva avesse accumulato una fortuna all’inizio degli anni Novanta.
Gli piacevano i marchi classici del lusso a quattro ruote, soprattutto Rolls-Royce, Ferrari o McLaren. Dopo le prime vittorie a metà degli anni Ottanta, ha acquistato un’elegante Cadillac Eldorado, a cui poi ha aggiunto una Seville.
Ha subito presto il fascino delle Rolls-Royce. Ne avrebbe voluta una subito dopo il titolo WBA del 1986, ma il suo manager gli ha fatto cambiare idea perché non aveva ancora 21 anni. Dunque negli USA era considerato ancora minorenne.
Così il giorno del 21mo compleanno, si è regalato una Rolls-Royce Silver Spur di 10 centimetri più lunga rispetto alla Spirit. Fra l’altro, nel 1985 vennero prodotti ben 25 esemplari dell’edizione speciale Centenary, in occasione del centenario dell’automobile in Gran Bretagna.
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Ferrari e Lamborghini negli anni d’oro di Tyson
Nel 1987 ha aggiunto alla collezione una Corniche poi il suo manager Don King ha omaggiato quel ragazzo d’oro, e dai guadagni d’oro, con un’altra Corniche e una limousine nera sempre della Rolls-Royce. Dunque a 22 anni, Tyson allineava nel garage quattro eleganti vetture di uno dei brand del lusso per eccellenza, che insieme valevano oltre mezzo milione
Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, anche per effetto dell’amicizia con il rapper Tupac, ha acquistato una Mercedes-Benz SL-Classe 560SL e una 500 SL con un telefono mobile all’interno dell’abitacolo.
Nel 1995 è tornato a vincere il titolo WBC dopo aver trascorso tre anni in carcere per stupro. Quella vittoria andava celebrata con una supercar all’altezza. Anzi due. Due Ferrari, una F50 e una 456 GT Spyder, una delle sole due decappottabili di questo modello realizzate dallo studio Pininfarina. Peraltro una delle due l’ha distrutta nel parcheggio di un grande magazzino, venendo arrestato per danni a una proprietà pubblica.
Del 1996 la prima Lamborghini, una Super Diablo twin Turbo. Poi, in concomitanza dei suoi incontri epici con Evander Holyfield, si regala una Bentley Continental T. Successivamente aggiunge alla lista una Lamborghini Diablo VT Roadster del 2000, una Jaguar XJ220 e uno dei soli 73 esemplari della Bentley Continental SC. Ma tutto quel lusso non era destinato a durare.
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