Il testo che può portare a importanti modifiche nel Codice della Strada torna in Commissione Trasporti: sono diverse le novità a cui si pensa, dalla durata del semaforo giallo alla guida con smartphone.
Il Codice della Strada potrebbe presto subire importanti modifiche, che potrebbero incidere sensibilmente sul comportamento degli automobilisti. Le prime novità, come riferisce il Corriere della Sera, erano state inserite nel Dl Semplificazioni, mentre ora tutto è tornato in Commissione Trasporti per essere esaminato. Come sepsso capita in questi casi, le novità finiscono per fare discutere e anche in questo caso non si fa eccezione.
Proprio questo continuo “andirivieni” del provvedimento ha inevitabilmente provocato alcuni scontenti. Emblematico è il parere di Giordano Biserni, che presiede l’Associazione amici e sostenitori della polizia stradale: “Si discute ormai da un anno e mezzo sul testo unificato, non è possibile che non si sia ancora arrivati a una decisione univoca”. Un’idea supportata anche da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, che si augura che tutti abbiano un unico interesse comune da preservare, “migliorare il livello di sicurezza stradale”. Le modifiche allo studio sono numerose, vediamo insieme quelle principali.
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Il Codice della Strada: le novità allo studio
Una delle misure che potrebbe essere approvata riguarda la durata del giallo al semaforo, che non sarebbe più lunga di tre secondi. Il rischio concreto è che questo possa essere causa di incidenti che potrebbero avere anche gravi conseguenze soprattutto da parte degli automobilisti meno accorti. Proprio su questo aspetto Dona fa leva: “Questo potrebbe aumentare il livello di pericolosità sulle strade, oltre a essere considerato dai Comuni un modo per fare cassa. Un incrocio può essere considerato sicuro con un minimo di 4 secondi. Si dovrebbe invece salire a 5 se è presente un semavelox o il limite di velocità è di 70 chilometri orari e oltre”.
Ma si sta anche pensando a una novità davvero particolare: eliminare i cartelli di pubblicità “sessista”, presenti a grandezza quasi naturali soprattutto nelle grandi città, dove possiamo trovare ragazze avvenenti. In casi come questi l’occhio dell’automobilista finisce lì, con il rischio che possa distrarsi in modo fatale. Per far sì che questo non possa accadere si pensa al “divieto di ogni forma di pubblicità se il messaggio è sessista, violento o propone stereotipi offensivi di genere, lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso, dell’appartenenza a gruppi etnici”. A questi si aggiungono i casi di “messaggi discriminatori riguardo all’orientamento sessuale, all’identità di genere, delle abilità fisiche e psichiche”.
Altro comportamento che è spesso causa di sinistri anche dalle gravi conseguenze è l’uso del cellulare alla guida. Chi verrà sorpreso con questo strumento al volante andrà incontro a una multa che va da 422 euro a 1.697 euro, con la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi, oltre alla decurtazione di 5 punti della patente.
Si va inoltre verso l’intrudizione dell’utilizzo del casco in bicicletta, che in alcuni casi può anche essere un vero salvavita, per i minori di 12 anni, che guidano un velocipede, ma solo 4 mesi dopo l’approvazione della legge.
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