Lunga intervista a Marc Marquez sul sito della sua scuderia. Lo spagnolo si dice deluso da Quartararo e racconta il suo percorso di riabilitazione dopo la frattura al braccio destro
Il recupero fisico e atletico procede bene, ma per tornare in pista serve ancora tempo. Quanto? Forse tre mesi, forse meno. Marc Marquez racconta così in una lunga intervista al sito della sua scuderia, la Honda Racing, il suo percorso di recupero dopo la frattura al braccio destro.
Marquez ha commentato anche la situazione attuale nel Mondiale. “Mi aspettavo di più da Quartararo dopo le prime due vittorie della stagione” ha ammesso lo spagnolo che allora lo considerava tra i favoriti per il titolo insieme ad Andrea Dovizioso. L’italiano, destinato a lasciare la Ducati, “è molto continuo ma ha bisogno di più velocità per vincere il titolo. Poi ci sono Vinales, Mir, sono otto-nove in venticinque punti“.
Fatica però suo fratello Alex sulla Honda, che sta vivendo una delle stagioni peggiori della sua storia. I risultati negativi hanno fatto emergere critiche sul design della moto che molti considerano fatta su misura per Marquez e di fatto quasi impossibile da guidare per gli altri. Una tesi che il campione del mondo smentisce. “Honda ha sempre avuto questa filosofia, nella classe 500 prima e in MotoGP poi. Ne ho parlato anche con Doohan, con Criville – ha detto -. Io sono il primo a desiderare una moto più veloce e più facile da guidare, sarebbe più semplice anche per me. Ma non è così. Nell’ultima gara Nakagami ha chiuso sesto e Alex, un debuttante, settimo. Il potenziale c’è, è una moto competitiva, ma se vuoi capirla devi cadere tante volte. Ma alla fine ci riesci“.
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Marquez, il racconto della riabilitazione
Nell’intervista, Marquez racconta anche le tappe della riabilitazione in vista del suo rientro in MotoGP. “Dal punto di vista cardio-circolatorio sto bene – dice -, anche la condizione delle gambe e del braccio sinistro è buona. Per il destro invece serve ancora tempo. Stiamo iniziando a spingere di più con gli esercizi in palestra, ma dobbiamo rispettare la tabelle di marcia e avere pazienza”.
Il Cabroncito confessa di aver sofferto di più dal punto di vista psicologico nei primi tempi dopo l’infortunio. E’ soddisfatto però di come sta procedendo la riabilitazione ma, dice, non è facile vedere le gare in tv.
Non indossa più le protezioni per il braccio destro, se non quella in fibra di carbonio dalla spalla al gomito durante gli allenamenti, soprattutto quando fa esercizio in bicicletta. “Serve a tenere bloccato l’osso e a fissare meglio il braccio” spiega il campione del mondo.
La forma fisica, spiega, sta tornando. Corre su ritmi 4 minuti o poco più al chilometro, tempi non così lontani dal suo abituale ritmo di 3’50” per chilometro. “Fisicamente sarei pronto a tornare, ma per il braccio c’è bisogno di più tempo” ammette.
La scuderia in un comunicato ufficiale parlava di altri due o tre mesi di stop. “Tre mesi sono tanti – dice Marquez -. Abbiamo ascoltato diversi medici, diversi pareri. Nelle prime settimane non sentivo niente, non vedevo miglioramenti. Ora invece i progressi ci sono. So che sono più vicino a tornare su una moto, ma non so se sarà fra due settimane o fra due mesi. Il mio corpo me lo dirà”.
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