Auto

John Lennon e il mistero della Rolls Royce Phantom psichedelica

La Rolls Royce Phantom V appartenuta a John Lennon è considerata una delle auto più iconiche del mondo.

La Rolls Royce Phantom V di John Lennon conservata al Royal British Museum di Victoria (Foto RBM Victoria)

Acquistata dal fondatore dei Beatles nel 1965 quando John Lennon non aveva nemmeno ancora la patente di guida, è riuscita a sopravvivere al leggendario musicista diventando un vero e proprio simbolo.

John Lennon e l’auto che non ha mai guidato

John Lennon, contrariamente a Paul McCartney, grande appassionato di auto sportive, in particolare le coupé due posti, e Ringo Starr, collezionista di auto da corsa, non era un grande fan delle auto. Guidava molto malvolentieri. Ma sapeva come mettersi al centro dell’attenzione. E le auto per lui era unano delle tante forme di espressione creativa.

Quando ordinò la Rolls Royce, attraverso la società editrice della band – la NEMS Enterprises diretta da – Lennon decise di farne un’opera d’arte. Epstein non era per niente d’accordo visto il costo della macchina. Ma era il momento in cui i Beatles trasformavano in oro qualsiasi cosa toccassero e il manager riuscì a strappare un sontuoso contratto con la R.S. Mead, una concessionaria di auto di lusso di Madenhead. La band ebbe tre macchine di rappresentanza nuove di zecca: una Bentley S3, la Phantom V di Lennon e una Rolls Royce Silver Cloud III Limousine che comparirà molto spesso nei documentari e nei servizi fotografici ufficiali della band.

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Un’auto che farà storia

La band era appena tornata dagli Stati Uniti dove si era esibita all’Ed Sullivan Show ottenendo un successo incredibile. Ad aspettarli a Heathrow alle 7 del mattino c’erano 20mila fan impazzite. Lennon sale sulla sua Phantom V nuova di pacca e si fa portare a casa dal suo autista, Les Anthony, un gigantesco gallese di oltre un quintale che gli faceva un po’ da chauffer e un po’ da guardia del corpo. A Lennon l’auto non piaceva: c’era il marchio cromato sul radiatore, la tradizionale statuetta della Rolls Royce, che stonava con tutto quel nero.

Quindi decise di metterci le mani: prima trasformò il sedile posteriore in un grande letto matrimoniale con un impianto stereo, un giradischi montato su minisospensione idrauliche per evitare che l’ago della puntina saltasse nei sobbalzi e infine un mobile bar in radica e cristallo.

Senza mai averla guidata una sola volta si fa portare in Andalusia per le riprese di alcuni film, la usa come studio per comporre “Strawberry Fields Forever” e ci fa parecchio sesso.

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Una Rolls Royce psichedelica

Nel 1967, affascinato dall’arte psichedelica che stava prendendo il sopravvento in Gran Bretagna, John Lennon decide di verniciare la sua Phantom completamente: è lui a scegliere i disegni e i colori che diventeranno l’idea creativa per l’album della Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, uno dei capolavori dei Beatles. E nell’impresa Lennon coinvolge tutta la band. Sua moglie Cynthia, sposata prima che arrivasse Yoko Ono, George Harrison con sua moglie Pattie Boyd (la stessa donna che fece impazzire d’amore Eric Clapton che le dedicò la leggendaria “Layla”), McCartney con la moglie Linda e molti amici. La verniciatura della Rolls Royce diventa un happening tra colori, tinte e droghe.

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John Lennon con il figlio Julian davanti alla Phantom V (Getty Images)

Il mistero della Phantom V

Secondo alcune fonti la macchina va perduta – forse rubata – quando Lennon, sciolta la band, si trasferisce a New York. Ma secondo altre fonti la vettura segue il musicista insieme a tutti i suoi strumenti musicali e numerosi quadri e statue, fino al suo studio di Central Park. Lennon, che non sa che farsene e che a New York gira quasi esclusivamente a piedi o in taxi, la dona allo Smithsonian Institute nel 1977. Il museo la vende per tre milioni di dollari all’uomo d’affari Jimmy Pattison; poi viene esposta all’Expo ‘86 di Vancouver e infine è definitivamente donata al Royal British Columbia Museum nel 1993. Ma ancora adesso non è chiaro se la vettura, che esiste tutt’ora, sia quella originale di Lennon o una copia, allestita da un fan estremamente ricco (Pattinson) desideroso di passare alla storia per un pezzo unico al mondo. Ci piace pensare che sia quella vera, e tutto lo lascia supporre.

All’interno c’è persino un piccolo simbolo della pace, inciso con un temperino sulla pelle dei sedili anteriori che sarebbe stato fatto da Lennon in persona. Verità, leggenda, come tutte le opere d’arte anche questa Rolls Royce vanta un ruolo speciale nel novero delle auto che hanno fatto la storia. L’auto, riportata alla verniciatura originale dopo un dettagliato restauro, è esposto al Royal British Columbia Museum di Victoria, Canada.

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Stefano Benzi

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