Apple, l’auto elettrica mai realizzata: tutto sul progetto di Cupertino

Steve Jobs creò la Apple per dare un’identità a idee folli e geniali: tra queste un’auto a guida autonoma che il genio di Cupertino aveva già immaginato nel 2004 e che non ha mai visto la luce. Ma nel 2023 la fatidica Apple Car potrebbe arrivare davvero.

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Non tutto quello che la Apple ha progettato è stato un successo. Nella sua autobiografia Steve Jobs aveva parlato anche di diversi fallimenti che sono stati illustrati anche nel film dedicato al geniale programmatore. Il sistema Lisa, che prendeva il nome dalla sua primogenita con cui Jobs ebbe un rapporto molto controverso. Il Mac2 che non decollò mai; il primo software a riconoscimento vocale che fu un fallimento. Ma anche l’auto della Apple. Fu la prima persona a pensare una TV creata per la rete, la Macintosh TV. Ma quell’idea, che oggi è stata realizzata da tutti i grandi gruppi editoriali e di distribuzione, funziona e rende.

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Il nuovissimo quartier generale della Apple a Cupertino (Getty Images=

Apple e la sua auto che non parte

Di un’auto elettrica a guida autonoma Steve Jobs parla già nel 2004: “Sarà una vettura elettrica, a guida autonoma, regolata sensori di sicurezza e con un software GPS di nuova generazione” scriveva nei suoi appunti Jobs. Aveva anche realizzato uno schizzo che era stato girato ai designer della società, gli stessi che avevano creato la linea rivoluzionaria del primo Mac e quella del primissimo iPhone. In realtà le cose andarono diversamente.

Jobs in persona battezzò il progetto dell’auto della Apple “Progetto Titan” investendo diversi milioni di dollari e destinando alla sua realizzazione tre strutture di Cupertino con duecento tra programmatori, designer e ingegneri. Sarà una delle tante idee che Steve Jobs non farà in tempo a vedere realizzata anche perché i primi esperimenti furono un terribile fallimento.

L’auto, realizzata con motori full electric di nuova generazione aveva problemi di avviamento e di guida. Si racconta, anche se i vertici di Apple non ha mai confermato questa versione, che il primo test nel 2009 vide l’auto atterrare diversi paletti che erano stati sistemati per delimitare il suo percorso di guida. Jobs, che era malato da tempo e le cui condizioni si erano parecchio aggravate dopo il 2008, rimase molto contrariato dai risultati e disse testualmente ai suoi fedelissimi… “non state a perderci troppo tempo, se un’idea non funziona, non funziona. Magari funzionerà più avanti con altri”.

I dubbi di Steve Jobs

Forse uno dei primi che non credeva poi così tanto nei tempi di questo progetto era proprio Jobs, che guidava solo auto tedesche – Porsche e Mercedes – cambiando sistematicamente tutte le sue auto (un suv, una familiare, una sportiva e una coupé cabrio) ogni sei mesi…

Solo pochi mesi dopo quell’esperimento fallito, Jobs rivelò al mondo che i suoi problemi erano molto più gravi del previsto. Sarebbe morto nel 2011 quando il Progetto Titan era definitivamente bloccato.

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Steve Jobs
La presentazione dell’iPhone 4 con un Steve Jobs molto provato dalla malattia (Getty Images)

Un progetto ipotetico che non decolla

Scossa dalla scomparsa del suo creatore la Apple non ebbe mai il coraggio di accantonare il progetto dell’auto elettrica a guida autonoma e continuò a investire diversi milioni di dollari nel Progetto Titan fino al 2014 quando l’azienda decise di chiuderlo a tempo indeterminato. A capo del progetto si erano alternate diverse persone, un paio delle quali erano fedelissimi di Jobs ma il management dell’azienda doveva continuare a lavorare su iPhone, iPad e McBook Pro e non c’erano i presupposti per nuovi investimenti. Il Progetto Titan lascia a casa circa duemila tra dipendenti e consulente e l’auto rimane un asset fallito.

Nel 2016 il nuovo management di Cupertino rilancia l’idea. La Apple ha appena acquisito una linea di sensori di nuovissima generazione e Bob Mansfield, uno di quelli che aveva ereditato la visione dell’auto senza conducente di Jobs, si rimette al lavoro.

Inizialmente si pensa di creare un sistema di guida autonomo, software e tecnologia, da offrire a qualche partner, magari a Tesla. Poi Mansfield decide che si può cominciare a lavorare su qualche prototipo. E nasce una navetta, un van che dovrebbe servire a far spostare ospiti e dipendenti all’interno del quartier generale di Cupertino. Il Progetto Titan viene riallestito e finanziato pesantemente ma dopo tre anni abortisce di nuovo. La Tesla non sembra interessata e gli studi costano troppo rispetto a quelle che sono le prospettive di mercato.

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Lexus Apple
Una delle Lexus usata dalla Apple per il Progetto Titan

Apple rilancia l’idea di un mezzo totalmente automatico

Le voci di un nuovo investimento di Apple sull’auto del futuro sono di queste ultime settimane e arrivano da Ming-Chi Kuo, analista che conosce bene il mondo di Cupertino. Oggi la vettura sarebbe un van, identico alle navette progettate sei anni fa, destinate ad aziende e al grande pubblico e potrebbe essere lanciata tra il 2023 e il 2025.

L’auto, interamente elettrica con hardware, software e servizi progettati da Apple sarebbe già stata disegnata con una elegante livrea nero e argento. Mancano ancora i test per i quali tuttavia la Apple ha già ottenuto i permessi. Le prime guide autonome sono state allestite su SUV Lexus RX450h del 2015 e avrebbero avuto un esito incoraggiante.

Tocca a Tim Cook realizzare la visione di Steve Jobs

Al momento le vetture sono nascoste in un hangar ‘top-secret’ dove tutti i test vengono eseguiti al chiuso e al riparo da occhi indiscreti. Il Progetto Titan nel frattempo è stato integrato. Nessuno voleva sostituire il nome deciso da Jobs ma ora, insieme alla prima auto nata più di quindici anni fa. Da un paio d’anni c’è “Pail”, che significa Palo Alto to Infinite Loop. La Apple ha ordinato un centinaio di T6 Transporter Volkswagen per montare i nuovi sensori LiDAR e testare i van come mezzo di trasporto interno per i propri dipendenti.

Tim Cook, il primo responsabile operativo dell’azienda quando venne fondata da Steve Jobs, oggi è amministratore delegato di Apple. Cook ancora conserva gli appunti di Jobs su quello che sarebbe stato creato da Apple negli anni a venire. A proposito della Apple Car ha detto “Quando Steve disse ‘forse quello che non funziona oggi funzionerà domani con qualcun altro’ ci ha investito del dovere morale di continuare a provare e realizzare quelle che sono state le sue idee. La Apple Car, oggi più che mai, è una delle tante visioni di Steve Jobs”.

Tim Cook
Tim Cook, amministratore deleato di Apple e braccio destro di Steve Jobs (Getty Images)

 

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