Quando la stagione della Superbike è iniziata, sul circuito di Portimao, ha perso immediatamente uno dei suoi grandi protagonisti, Sandro Cortese, due volte campione del mondo con Moto3 Supersport.
Una bruttissima caduta all’inizio dell’ultimo giro che è stata quasi ignorata dalle telecamere completamente coinvolte sulla lotta di testa.
Che le conseguenze dello schianto fossero drammatiche e potessero addirittura essere fatali si è capito quando Cortese è stato portato in aereo in ospedale ed è stato sottoposto a un difficilissimo intervento chirurgico in urgenza. Un piede e cinque costole fratturate; una ulteriore frattura ben più grave a una vertebra. Un ginocchio gravemente danneggiato con un legamento completamente da ricostruire. Varie ferite sul fianco, alla spalla e alle braccia.
Cortese può dirsi felice di essere ancora vivo: “Dell’incidente ricordo relativamente poco – dice oggi il pilota che finalmente si è alzato in piedi dopo tanta sedia a rotelle – sono svenuto subito dopo le schianto, per il resto ricordo solo un gran dolore e una grande fatica a respirare perché avevo i polmoni pieni di sangue. Il primo intervento è stato in Portogallo, a Faro, dove hanno bloccato la frattura alla schiena con alcune viti. Questo intervento è stato decisivo ma purtroppo non poteva essere l’unico. Quando le mie condizioni sono leggermente migliorate e potevo essere trasportato, mi hanno trasferito in Germania e mi hanno ulteriormente per operato alla schiena e poi al ginocchio dove il muscolo e il legamento erano gravemente danneggiati”.
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La stagione del pilota Kawasaki del Team Pedercini è finita prima ancora di cominciare: “Credo di essere abbastanza fortunato a potere raccontare quello che è successo. Le prime due settimane e mezzo sono state davvero dolorose. Non potevo davvero dormire o muovermi a causa delle costole fratturate. Ora sta migliorando e di giorno in giorno riesco a fare progressi. Sono molto grato ai medici e ai fisioterapisti che mi stanno rimettendo in piedi. Posso dire che a poco a poco tutto andrà a posto e che non c’è nulla di irrimediabilmente compromesso. I test sulla vertebra e alla schiena, anche quelli neurologici, sono stati superati tutti”.
Sandro Cortese non ha fretta, si rende conto di essere un miracolato e al momento vuole solo guarire. La moto e le corse possono anche attendere: “Mi riprenderò e potrò anche pensare di tornare su una moto. Ora mi alzo in piedi, ma riesco solo a fare pochi passi. Ci vorranno almeno altre due settimane prima di poter iniziare a camminare lentamente con le stampelle, poi altre quattro settimane prima di poter camminare normalmente. Poi dovrò riprendere da capo la mia preparazione fisica e sarà l’aspetto più lungo. Ci vorranno almeno quattro mesi. Solo quando tutti i test alle gambe e alla schiena saranno OK potrò salire in moto. Non ho fretta. I medici mi dicono che è un miracolo che sia vivo e che posso camminare. A poco a poco vedremo di riuscire a fare il secondo miracolo e di tornare su una moto da corsa”.
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