L’inversione di marcia va eseguita con massima cautela e solo se sussistono determinate condizioni, diversamente si va incontro a multa certa. Per la Cassazione può anche essere reato.
Compiere un’inversione di marcia rappresenta forse una delle manovre più pericolose da eseguire in strada. Ciò in quanto una leggerezza o una mera disattenzione potrebbe arrecare danni ingenti ad altri utenti della strada. È per tale ragione che cambiare la direzione o il senso della propria marcia può essere fatto solo qualora sussistano determinate condizioni, che consentano all’automobilista lo svolgimento della stessa in totale sicurezza.
Per ridurre al minimo il rischio che gli automobilisti si abbandonino a spericolate manovre, il legislatore con l’ultima modifica del Codice della Strada ha deciso di inasprire le sanzioni in caso di disattenzione della norme.
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Multa per inversione del senso di marcia o cambio di direzione: cosa dice la legge
L’inversione del proprio senso di marcia o il cambio direzione, quando le condizioni non lo consentano, integra gli estremi per cui all’avventato automobilista potrebbe essere elevata un’ingente multa.
Ma quand’è che non è consentita tale manovra? Le condizioni sono molteplici: quando si tratta di strada a senso unico, quando la linea di mezzeria non è tratteggiata, in caso di scarsa visibilità. Ed ancora, in autostrada e quando si è in corrispondenza di curve o dossi.
Per aver ben chiaro il quadro normativo di riferimento, bisogna consultare il Codice della Strada, precisamente l’articolo 154. Quest’ultimo “Cambiamento di direzione o di corsia o altre manovre” recita: “I conducenti che intendono eseguire una manovra per immettersi nel flusso della circolazione, per cambiare direzione o corsia, per invertire il senso di marcia […] devono: a) assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada, tenendo conto della posizione, distanza, direzione di essi; b) segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione.” Ovviamente la segnalazione deve avvenire a mezzo dei dispositivi luminosi di cui l’auto deve inderogabilmente essere munita.
Chiunque viola tale disposizione sarà soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una multa che va da 42 a 173 euro. Al comma 6, sempre dell’art.154 del Cds, si legge che l’inversione del senso di marcia è sempre vietata in prossimità o in corrispondenza delle intersezioni, delle curve e dei dossi. Diversamente, qualora ciò dovesse avvenire, il rischio è quello di un’elevata sanzione che va dagli 87 euro ai 345.
A tale previsione si aggiunge quella dell’articolo 176 del Codice della Strada, che spiega ulteriori circostanze in cui tale manovra non può essere inderogabilmente effettuata. Secondo la norma, nomenclata “Comportamenti durante la circolazione sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali” è vietato: “a) invertire il senso di marcia e attraversare lo spartitraffico, anche all’altezza dei varchi, nonché percorrere la carreggiata o parte di essa nel senso di marcia opposto a quello consentito”.
Qui il quadro sanzionatorio si aggrava. Chiunque viola le disposizioni del comma appena citato, “quando il fatto sia commesso sulle carreggiate, sulle rampe o sugli svincoli” viene punito con la sanzione amministrativa da euro 2.050 a euro 8.202. Non solo, potrà seguire anche la sanzione accessoria della revoca della patente nonché il fermo amministrativo del mezzo per 3 mesi. In caso di reiterazione dell’infrazione, interverrà la confisca. Infine, sarà comminata anche la decurtazione di 10 punti dalla patente.
Cambio di direzione: quando è reato
Di per sé cambiare direzione o invertire il proprio senso di marcia non costituisce reato. In pratica non vi è traccia nel codice penale di una norma che lo vieti. Eppure, qualora tale manovra dovesse causare danni a veicoli o persone, in sostanza ad altri utenti della strada, per la Corte di Cassazione l’autore del negligente gesto alla guida, potrà rispondere di lesioni o finanche di omicidio stradale, in base alle conseguenze del suo comportamento.
Una recente pronuncia dei Giudici di Palazzo Cavour, sentenza numero 18410/18, ha stabilito che l’inversione in una strada con linea di mezzeria continua sarebbe “criminale”. Ciò in quanto non consentirebbe a chi proviene dalla direzione opposta, nel caso di specie si trattava di un motociclista, di poter attuare una contromanovra sbarrandogli di fatto ogni via di scampo.
In questi casi l’imputazione e la eventuale successiva condanna sarà del reato conforme alle conseguenze della condotta, aggravato dalla violazione delle norme in materia di circolazione stradale.
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