MotoGP, questa volta è Morbidelli a portare in alto le Yamaha a Misano. Il team satellite ancora una volta supera quello ufficiale
Che in casa Yamaha c’era profumo di vittoria lo si era intuito già dalle prove libere, dove Valentino Rossi aveva svettato su tutti. Poi la conferma durante le qualifiche per la pole position, con tutte e quattro le Yamaha nelle prime quattro posizioni, con Maverick Vinales in pole position. Nella gara di MotoPG però a rubare la scena è stato l’allievo di Valentino Rossi Franco Morbidelli a rubare la scena, in sella alla sua Yamaha Petronas, che ha comandato la gara dall’inizio alla fine. Meno fortunato il suo compagno Fabio Quartararo, il quale è caduto in gara per ben due volte terminando out.
Rossi invece dopo essere stato al secondo posto per quasi tutta la gara si lascia beffare nel finale dall’altro suo allievo Pecco Bagnaia ed Alex Rins, con quest’ultimo che gli ha soffiato il gradino più basso del podio all’ultimo giro.
Chi ha deluso invece è Maverick Vinales, scivolato in sesta posizione. A portare alta la bandiera delle Yamaha è ancora una volta la Petronas, questa volta con Morbidelli. Un vero e proprio paradosso, forse mai verificatosi prima nella storia. Il team satellite della casa giapponese infatti sta rubando la scena alla casa ufficiale. La classifica parla chiaro: Fabio Quartararo nonostante lo 0 in classifica è al secondo posto in piena lotta con Dovizioso per il titolo, mentre per trovare una Yamaha ufficiale dobbiamo scendere al quinto posto, dove sono appaiati Rossi e Vinales entrambi a quota 58.
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Palesemente deluso il pilota della Yamaha Maverick Vinales, partito in pole position e arrivato 6°, scivolando dietro già dal primo giro. Il pilota della casa giapponese al termine del GP di Misano si è sfogato in conferenza stampa. “La gara è stata un disastro. Ogni volta è la stessa storia: senza grip non si può lottare con gli altri – ha detto lo spagnolo -, la moto non funziona. Devo cambiare sempre modo di guidare per la Yamaha, ma non arrivano risultati, è frustrante.”
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