Stando ad uno studio di Acea, il mancato accordo per la Brexit porterebbe perdite al settore dell’auto di circa 110 miliardi di euro.
La crisi economica provocata dalla pandemia da Covid-19 sembra non essere l’unica problematica ad investire il settore dell’automotive. Secondo uno studio effettuato da Acea, l’associazione europea della case automobilistiche, nel caso in cui non venisse trovato un accordo per la Brexit, il settore auto rischia di subire perdite commerciali per un valore di circa 110 miliardi di euro nei prossimi 5 anni.
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Proseguono le contrattazioni tra Londra e Bruxelles per la Brexit, termine con cui si indica l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Intanto Acea, l’associazione europea della case automobilistiche, ha lanciato un allarme relativo al settore dell’automotive. Quest’ultimo, stando ad un’analisi effettuata dall’associazione, nel caso in cui non venisse trovata un’intesa per la Brexit, rischia di perdere circa 110 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. Un’ulteriore danno che si aggiungerebbe a quelli provocati dall’epidemia da Coronavirus diffusasi a livello globale.
Secondo Acea, inoltre, senza l’accordo entro il 31 dicembre di quest’anno, gli scambi commerciali finirebbero sotto le regole del WTO (‘Organizzazione mondiale del commercio), imponendo dazi del 10% per quanto concerne le auto e sino al 22% per i furgoni. L’associazione ha altresì affermato che sarebbe a rischio la produzione di circa 3 milioni di veicoli, tra auto e furgoni: “Un colpo durissimo colpo economico per un settore che impiega 14,6 milioni di persone” e che è “responsabile del 20% della produzione mondiale di autoveicoli e spende circa 60,9 miliardi di euro ogni anno in innovazione, cifra che lo rende il più grande investitore europeo in R&S“. Per queste ragioni, l’industria ha richiesto ai negoziatori di arrivare urgentemente ad un intesa che offra tariffe zero, regole moderne e possa evitare una regolamentazione diversa attraverso il canale.
In merito il direttore generale di Acea, Eric-Mark Huitema, ha affermato: “La posta in gioco è alta per l’industria automobilistica dell’UE dobbiamo assolutamente avere un ambizioso accordo commerciale Ue-Regno Unito entro gennaio. Altrimenti il nostro settore, già in difficoltà per la crisi Covid, subirà un duro doppio colpo“.
Un accordo con specifiche condizioni che, dunque, secondo gli esperti, sarebbe fondamentale per il futuro dell’industria automobilistica europea.
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